"Apprendo, che in una lettera del Direttore dell'Esecuzione, della Direzione progettazione U.O. Architettura, Ambiente e Territorio S.O. Archeologia, Italfer, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano, inviata al Comune di Cassano, si è comunicato che, a far data dal prossimo 25 novembre, inizieranno le attività preventive di indagine preordinate dalla competente Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza, in ordine ai lavori della bretella di Sibari".
Questo é l'allarme che Francesco Garofalo, presidente del Centro Studi "Giorgio La Pira", di Cassano All'Ionio ha lanciato con una sua comunicazione, che prosegue:
"Siccome si profila in concreto la realizzazione dell'opera, e' doveroso da parte delle istituzioni assumere una ferma presa di posizione. Ritengo, al di là di ogni polemica, che il momento richiede la convergenza di tutte le istituzioni, delle forze politiche, sociali e sindacali, in difesa del territorio e del più importante snodo ferroviario della Calabria. È opportuno" , attesa l'urgenza, di conoscere il parere dell'Assessore Regionale ai Trasporti, in ordine ad una problematica che investe una vasta area che va da Roseto Capospulico a Sibari. I cittadini di Cassano e di Sibari, aspettano di conoscere le determinazioni". E non manca di avvertire: "Se sarà necessario, siamo pronti alla mobilitazione".
A parte la constatazione che di cittadini disposti a mobilitarsi ce ne siano ben pochi, non dimentichiamo che l'iter di questa faccenda è iniziato nel 2021 e non crediamo che autorità locali e regionali non ne sapessero nulla, la verità è che molto probabilmente avevano ed hanno poca voce in capitolo sulle decisioni che vengono prese da RFT e da Trenitalia, e semmai dovevano allora cominciare ad allertare l'opinione pubblica e pensare a qualche azione di contrasto.
Garofalo chiama in causa l'assessore ai trasporti senza nominarlo, lo facciamo noi, si tratta dell'avv. Gianluca Gallo, cassanese doc, il quale oltre a seguire l’agricoltura, le risorse agroalimentari e la forestazione, le aree interne e le minoranze linguistiche, si occupa anche dei servizi di mobilità sostenibile e del trasporto pubblico locale dell'intera regione Calabria e, tenuto pur conto dell'importanza storica della stazione di Sibari, ha, secondo noi, dovuto prendere atto di un dato importantissimo di cui egli e l'intera giunta, hanno sicuramente tenuto conto: la popolazione dell'Alto Jonio, inclusa Cassano con le sue frazioni, ammonta a circa 52mila residenti, quella del Basso Jonio fino a Cariati (escludendo il crotonese) è di circa 150mila. E' inutile aggiungere altro per comprendere certe scelte, le realtà cambiano eppure velocemente.
Vogliamo ricordare a mo' di esempio che la tratta ferroviaria a scartamento ridotto Spezzano Albanese-Lagonegro fu ultimata nel 1920/21. Ci furono manifestazioni violente anche a Cassano perché la cittadinanza giustamente la voleva, poi fu smantellata nel 1968, dopo soli 50 anni circa dalla sua entrata in funzione, perché ritenuta non più necessaria. Non ci pare ci siano state sommosse, anche se taluni, a ragione, avrebbero voluto che restasse in funzione e magari migliorarla. La tratta Taranto-Reggio Calabria è stata ultimata intorno al 1872 e fin'ora non ci sono stati cambiamenti sostanziali, quindi per più di 150 anni è rimasta com'era, ora anche la natura dei luoghi é cambiata, le concentrazioni urbane sono molto diverse, anche se in ritardo, l'elettrificazione di tutta la tratta è in atto e si pensa di rendere l'alta velocità più fruibile, quindi è chiaro che é necessario pensare che qualcosa cambierà. Essere a favore o contro la "bretella" non fermerà l'ineluttabilità delle innovazioni che dovranno essere apportate, volenti o nolenti. Bisogna piuttosto trovare soluzioni per venire incontro alle esigenze di quella parte di cittadini che vivono nell'Alto Jonio, senza ulteriori pregiudiziali o nostalgie inutili. (La redazione)
Foto in alto: Stazione di Sibari 1970
Foto in basso: Planimetri della futura bretella