La senatrice del M5S Silvana Abate si sta spendendo molto per far istituire il collegamento ferroviario da Sibari a Roma, ma l'obiettivo vero deve assolutamente essere il ripristino dei treni di lunga percorrenza per Milano e Torino. Anche il consigliere regionale Gallo è di questo avviso ed in coda pubblichiamo un suo comunicato. Chi per decenni ha gestito biglietterie ferroviarie e di autobus come il sottoscritto, sa benissimo che i treni più richiesti erano e sono ancora quelli per giungere a Milano, Bologna e Torino senza cambi, permettendo, soprattutto agli anziani, di poter viaggiare più comodamente su queste lunghe tratte e poter portare con se qualche bagaglio più voluminoso. Fino a pochi anni fa si riusciva a giungere a Milano alle 9,30 del mattino partendo la sera prima da Sibari, si aveva l'intera giornata per sbrigare qualche faccenda e la sera stessa si poteva ripartire da Milano per giungere a casa il mattino successivo. Certo era un po' stressante, ma se si optava per una cuccetta o meglio il vagone letto, spendendo qualcosa in più, si viaggiava abbastanza comodamente. Il mitico Crotone-Milano era sempre pieno, bisognava prenotare con largo anticipo per trovare posto. Le condizioni per il ripristino di treni come quelli ci sono tutte, la richiesta c'é e come. Per Roma invece, essendo la tratta più corta, molti preferivano il pullmann anche quando i treni c'erano, ma questo non vuol dire che quel servizio non fosse utilizzato. Fa bene la senatrice Abate ad insistere per la freccia d'argento Sibari-Roma ma che non si perda di vista l'obiettivo più importante della lunga percorrenza. Ricordo agli amici lettori che la tratta Taranto-Reggio Calabria è stata la prima linea ferroviaria realizzata dal regno sabaudo al Sud e non può e non deve essere abbandonata per favorire un trasporto su gomma privato che certo non potrà mai sostituire la comodità del treno. (A.M. Cavallaro)
Abate (M5S Senato): «il lavoro per il Frecciargento Sibari-Roma va avanti. Oggi tavolo tecnico al Ministero dei Trasporti. I numeri per la sua istituzione ci sono ma senza gli studi di fattibilità e determinati passaggi burocratici non si va da nessuna parte. Oggi mettiamo un altro tassello per l’istituzione di questo treno al quale il Governo del cambiamento tiene molto per dare una vera risposta ad un territorio, quello della Fascia Jonica, bistrattato da anni. C’è sinergia istituzionale anche con la Regione Calabria».
«Stamane – spiega la senatrice Abate – ho partecipato ad un tavolo tecnico al Ministero dei Trasporti per discutere dei risultati dello studio fatto da Trenitalia in merito al Frecciargento Sibari-Roma. Pochi giorni fa, infatti, la società che insieme a Rfi fa parte del gruppo Ferrovie dello Stato, ci aveva informato che non risultano evidenti opportunità commerciali sufficienti per istituire il suddetto Freccia. Su mia iniziativa e d’accordo con il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, visto quanto detto durante la sua visita a Corigliano Rossano di inizio marzo – ha raccontato ancora – avevo chiesto che fosse proprio il Mit a indire la riunione per fare il punto situazione e uscire dalla fase di stallo che s’era venuta a creare dopo la comunicazione di Trenitalia. All’incontro ha preso parte la segreteria del Ministro, i responsabili della divisione Long Haul di Trenitalia e l’assessore ai Trasporti della Regione Calabria, Roberto Musmanno. Dal dibattito è emerso come il fatto che non esistano evidenti opportunità commerciali non significa che non ci siano i numeri per istituire il Frecciargento. Anzi, i numeri ci sono e sono sufficienti. Bisogna che ognuno faccia la sua parte per arrivare all’obiettivo».
«E così sta avvenendo – insiste la senatrice del Movimento 5 stelle – ci spiace per i detrattori che parlano di fallimento o di incapacità ma senza gli studi di fattibilità, senza determinati passaggi burocratici non si va da nessuna parte. Non è un caso che la riunione di oggi si sia tenuta al Mit: un segnale che fa capire quanto il Governo del cambiamento tenga a questo argomento. Un discorso sposato anche dalla Regione Calabria: sul punto c’è sinergia istituzionale».
«Considerata la situazione in cui versa tutta l’area – ha concluso Abate – una soluzione va trovata. Durante il tavolo dei lavori, ad esempio, abbiamo provato a prenotare un Frecciargento da Roma per Paola insieme ed è stato impossibile perché è tutto pieno. I più fortunati riescono a viaggiare nel vagone ristorante almeno fino a Salerno per poi trovare un posto oppure bisogna fare la nottata in bus o, peggio ancora, spendere altri soldi pernottando e sperando di partire il giorno dopo. Bisogna fare assolutamente qualcosa e ci stiamo lavorando alacremente. Questo servirà a dare immediatamente una risposta ad un territorio bistrattato come la Sibaritide e, poi, appena verrà completata l’elettrificazione del tratto Sibari-Crotone prevista entro il 2021, questo treno veloce partirà dalla città di Pitagora passando anche per Corigliano Rossano. Oggi mettiamo un nuovo tassello. La soluzione pare sempre più vicina, nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro».
Rosa Silvana Abate (M5S Senato)
Calabresi appiedati: ripristinare l’Ic Reggio-Sibari-Milano
Lo chiede il consigliere regionale Gallo: «Sarebbe a costo zero»
Appello a Regione e Governo: «Maggior impegno per tirar fuori la Calabria dall’isolamento»
La Calabria ionica tutta intera, da Rocca Imperiale a Reggio, passando per Sibari, Crotone e Catanzaro Lido, è isolata dal resto d’Italia. Eppure, basterebbe poco per ripristinare, senza soldi, almeno i treni a lunga percorrenza.
Lo sostiene il consigliere regionale Gianluca Gallo, all’indomani delle notizie provenienti da Roma, con Trenitalia che ha bocciato la richiesta di istituzione di un Frecciargento tra Sibari e Roma. «Non è in discussione – premette il capogruppo della Cdl – l’impegno per l’introduzione in orario di un Frecciargento tra la Sibaritide e la Capitale, del resto vecchia battaglia di tanti. È un’iniziativa che merita e che va portata avanti. Tuttavia, al netto delle ripetute riunioni al ministero delle infrastrutture, si ha l’impressione che difficilmente si riuscirà a sfangarla, se non mettendo le mani nelle tasche dei calabresi». Il perché è presto detto: «L’assenza di una rete di collegamenti efficienti - anche su rotaia - tra la stazione ferroviaria di Sibari ed il resto del comprensorio, come pure la scelta di bypassare Cosenza, non assicurano un bacino d’utenza idoneo a garantire economicamente la sostenibilità dell’operazione. Un dato oggettivo, superabile o con politiche della mobilità e investimenti che però non si vedono all’orizzonte, oppure con finanziamenti integrativi pubblici, anche se resiste la speranza che un territorio che ha eletto diversi deputati e senatori di maggioranza, i quali peraltro possono contare sulla comune militanza con un ministro delle infrastrutture espressione del loro stesso movimento, possano riuscire a convincere Trenitalia ad una scelta imprenditoriale, con accettazione di qualche rischio, come sarebbe del resto lecito attendersi». Anche perchè, afferma Gallo, «tante altre misure potrebbero essere comunque concretamente adottate, senza pesare sulla finanza pubblica. Ce lo ricordano da tempo, stranamente inascoltate, diverse associazioni, tra le quali è doveroso ricordare “Ferrovie in Calabria” e “Pendolari Jonica”». Dal generale al particolare: «A parte l’idea di potenziare e velocizzare i collegamenti tra Sibari e Paola, così da collegare almeno parte dell’area ionica ed il corridoio adriatico alla Tirrenica ed alle sue Frecce – sottolinea Gallo - v’è un’altra iniziativa che potrebbe essere realizzata in tempi rapidi e senza alcun costo: l’introduzione di un Intercity Notte tra Reggio Calabria e Milano, così da legare immediatamente a gran parte del resto d’Italia l’intero arco ionico calabrese. E senza spendere soldi pubblici: basterebbe unificare, con una semplice manovra di aggancio/sgancio a Taranto, due treni già esistenti: l’Ic Reggio-Taranto e l’Ic Lecce-Taranto-Milano. Una soluzione a portata di mano, economicamente vantaggiosa, utile alla Calabria». Conclude Gallo: «Ci risulta, ad onor del vero, che tali ipotesi siano già allo studio degli uffici ministeriali e della stessa Trenitalia. Pare però siano chiuse ormai da tempo nei cassetti. È forse il caso che i parlamentari calabresi, in particolare quelli di maggioranza, si attivino col Governo e soprattutto col Mit, per ottenere da subito ciò che può essere ottenuto subito, già con l’entrata in vigore dell’orario estivo di Trenitalia. Insisteremo, anche con la Regione, perché chi può e chi deve prenda in considerazione questi suggerimenti e li traduca in pratica».
Avv. Gianluca Gallo
Consigliere regionale della Calabria
Presidente Gruppo consiliare Casa delle Libertà