Sempronia, la donna che danzava sul destino di Roma
Era bella. E più che bella, scandalosamente sensuale. Le piaceva infatti fare una cosa che alle matrone romane era vietata: danzare ai banchetti, per gli ospiti e i convenuti, come facevano le etere, non certo le aristocratiche.
Ma lei era Sempronia, e delle regole dei benpensanti se ne era sempre fregata. Per questo tradiva platealmente il marito, l’opaco Decimo Bruto, con l’uomo più eccitante e chiacchierato dell’Urbe, Lucio Sergio Catilina.
Fu ad una delle sue feste che fu pronunciato il giuramento che legò i congiurati al loro destino. Un giuramento di sangue, oscuro e sulfureo, dopo il quale Sempronia danzò.
Morirono tutti, i congiurati. Arrestati da Cicerone e fatti strangolare in carcere, o combattendo disperatamente sul campo di battaglia, come Catilina. Di lei non si seppe più nulla. Il figlio Decimo Bruto invece diventerà ufficiale di Cesare, e combatterà con lui in Gallia, ricevendo grandi elogi. E poi parteciperà ad un’altra congiura, quella per uccidere Cesare stesso. Perché forse davvero le congiure sono patti di sangue, e si ereditano. Di madre in figlio, come il sangue, appunto.
E di Sempronia e Decimo Bruto si parla anche nel mio libro: Cesare, l’uomo che ha reso grande Roma, Giunti editore, lo trovate in tutte le librerie e gli store on Line e su Amazon!) #storia #storiaromana #giuliocesare #roma #romanatica #anticaroma
Mariangela Galatea Vaglio