(Foto: Chiesa parrocchiale di Lauropoli) Il 2 Febbraio a Lauropoli si festeggerà la “Madonna della Purificazione”, la chiesa principale di quel borgo, oggi dedicata alla “Presentazione del Signore” era infatti dal momento in cui fu eretta intestata alla Madonna della Purificazione. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. Nel calendario tridentino la festa è chiamata Purificazione della Beata Vergine Maria. Ecco il motivo per cui la parrocchia di Lauropoli fu inizialmente dedicata inizialmente alla Madonna. Praticamente la festività è unica infatti viene anche chiamata della “Madonna della Candelora”.
Ma non è di questi “cavilli” celebrativi religiosi che intendo raccontare, bensì del motivo per cui fu scelta proprio quella dedica.
Come ho già spiegato in un altro articolo la fondazione di Lauropoli avvenne in modo quasi spontaneo, non vi è una data precisa in cui si stabilì la nascita del paese, ci fu il desiderio e la necessità di far venire da fuori dei buoni lavoratori che potessero occuparsi delle terre della duchessa Laura Serra, in particolare dei vigneti che verdeggiavano sulle balze collinari sottostanti, così senza alcun “progetto urbanistico”, come si direbbe oggi, si favorì con un apposito "bando" l’insediamento di famiglie provenienti da zone periferiche, come San Lorenzo Bellizzi, Civita, Terranova del Pollino ecc. (del tutto infondate le voci che vogliono i lauropolesi discendenti di malfattori, anche se è vero che la duchessa, in ottimi rapporti col re borbone, favorì la liberazione di prigionieri per motivi politici, non rei di atti di violenza, per farli “sistemare” in una terra dove poter vivere col loro lavoro, ma furono pochi casi).
Quando il nucleo urbano divenne consistente vi fu la necessità di assistenza religiosa, quindi fu edificata la prima chiesa parrocchiale dipendente o suffreganea della cattedrale di Cassano e fu intitolata alla Madonna della Purificazione semplicemente perché la duchessa Laura era anche Marchesa di una città spagnola, ALMENDRALEJO la cui chiesa madre era, ed è ancora oggi, dedicata alla “Purificaciòn”.
Perché i Serra fossero anche marchesi di una città spagnola è presto detto. L’antenato di Laura Serra primo feudatario di Cassano fuGiovan Francesco SERRA. Nato a Genova il 20 maggio 1609, rimasto orfano si trasferì alla corte del re di Spagna e tra le altre cariche e domini (fra cui il feudo di Cassano) acquistò, “nel 1617 rendite sulla città di Almendralejo, in Estremadura, preludenti l’assegnazione del titolo di marchese”.
(Foto: Chiesa parrocchiale di Almendralejo) Leggiamo cosa è scritto in una guida della città: “Almendralejo: Notevole il suo patrimonio storico e artistico: la chiesa parrocchiale della Purificación fu eretta nel XVI secolo sui resti di una precedente. Famosa è la festa delle candele, dichiarata di Interesse Turistico Regionale, che si svolge l'1 e il 2 febbraio. Durante i festeggiamenti si bruciano le Pantarujas, che rappresentano gli spiriti maligni.” (in spagnolo almendro significa mandorlo, forse anche per questo si introdusse la coltivazione di questa pianta nei pressi di Lauropoli)
A parte le “Pantarujas” le spiegazioni sono molto somiglianti a quanto succede a Lauropoli e potrebbero tranquillamente riguardare anche i festeggiamenti lauropoletani. Certo è che Laura volle ricordare e rendere omaggio anche alla città di Almendralejo di cui era Marchesa.
A questo punto non credo ci sia altro da aggiungere se non BUONA FESTA della CANDELORA agli amici di Lauropoli.
Antonio Michele Cavallaro