Il presidente di Federalberghi gongola, diversi milioni di italiani saranno in viaggio per le vacanze pasquali. Prenotazioni alberghiere già effettuate quindi non vi è possibilità di errori. La comunicazione è stata divulgata attraverso la stampa di categoria e siamo, ovviamente, felici che gli amici albergatori lavorino a pieno ritmo dopo gli anni della pandemia. E gli albergatori calabresi e, soprattutto, quelli della sibaritide che dicono? Da un piccolo sondaggio pare che la situazione non sia poi così tanto rosea. Intanto il territorio, di alberghi ne ha pochissimi; si, perché le migliaia di posti letto di cui si parla tanto sono nei villaggi turistici aperti solo nei mesi estivi, ad essere ottimisti 4 mesi scarsi l’anno, quindi anche se si volesse realizzare un’azione promozionale di largo respiro non sapremmo dove sistemare qualche migliaio di visitatori. Recentemente molti personaggi della politica locale hanno sbandierato ai quattro venti il successo ottenuto nelle varie fiere del turismo italiane ed europee, successo per cosa? Per aver distribuito qualche bella foto, o per i sorrisi lanciati alle visitatrici? A parte la loro possibilità di farsi una vacanza a spese dei cittadini, cosa hanno ottenuto? Poco o nulla, perché non avendo alcunché da “vendere” qualsiasi azione promozionale resta monca, serve solo a fare vetrina. Immaginate se nella vetrina di una pasticceria sono esposti dei pasticcini e poi una volta entrati trovate solo un'imbonitore che ve ne spiega, magari in modo perfetto, la lavorazione senza poterli poi degustare! Alla fine dopo le belle chiacchiere su “quanto è bello il mio paese”, restano i fatti. Aldilà dell’arrivo massiccio dei bagnanti-vacanzieri in quei 3-4 mesi estivi, che ci rifiutiamo di definire “turisti”, altro tipo di materiale umano non ne arriva a parte qualche sparuto gruppo di visitatori itineranti (quelli si turisti veri) che restano qui al massimo 2 notti. Cosa fare allora? Cominciare a pensare seriamente ad un piano turistico integrato tra i vari comuni dell’intera area ionica cosentina, lanciare un piano di sviluppo alberghiero “verticale” (strutture ricettive aperte tutto l’anno o almeno 9 mesi) e parallelamente mettere in piedi un piano-marketing territoriale sovra-comunale inserendo tutto quello che il territorio può offrire, solo così si potrà parlare di “turismo” vero. Intanto per non restare con le mani in mano, laddove proliferano le cosiddette “case vacanza” è necessario intervenire affinché il loro standard qualitativo sia sufficientemente omogeneo e non lasciare che i proprietari si improvvisino operatori ricettivi senza controlli e regole comuni. Anche agriturismi e B&B possono svolgere un ruolo importante se inseriti in un piano promozionale territoriale a largo spettro, comprendente cioè tutta l'area della sibaritide, della Sila Greca e del Pollino per un’offerta di soggiorno e di visite variegata e di almeno 3 livelli garantiti di qualità e trattamento. Giusto per fare un esempio: 30 anni fa qualcuno aveva mai sentito parlare del Salento come meta turistica? Riflettiamo su questa domandina facile facile e cerchiamo la risposta. (Antonio Michele Cavallaro – destination manager)
************************
Comunicazione di Federalberghi
Saranno circa 11,5 milioni gli italiani in viaggio per le festività pasquali.
Il 95,6% resterà in Italia, e le mete preferite saranno il mare (31,6%), le località d’arte (30,8%), la montagna (17,6%) e, a seguire, i laghi (5,0%) e le località termali (1,3%). È quanto emerge dalla ricerca realizzata per Federalberghi da Acs Marketing Solutions. “Sono piacevolmente sorpreso dai risultati della nostra indagine sulla Pasqua - commenta il presidente della Federazione, Bernabò Bocca -: ancora una volta i nostri concittadini dimostrano di privilegiare l’Italia come destinazione della propria vacanza. Non dobbiamo mai dimenticare che gli italiani sono il nostro primo mercato, e merita grande attenzione”. Dalla rilevazione si fa sempre più netto il profilo di un viaggiatore ben consapevole del valore del made in Italy, intenzionato a rendere la propria vacanza ‘sostenibile’ in termini di costi, distanze e rispetto del proprio benessere. Non più all’assalto di mete estere dunque, ma piuttosto alla ricerca di relax e divertimento in località facilmente raggiungibili, preferibilmente a bordo della propria auto, se possibile all’interno della propria regione o in regioni vicine alla propria residenza. “Questi dati sono di buon auspicio per l’avvio della nuova stagione - prosegue Bocca -, ma sicuramente il tema degli aumenti del costo della vita non rende possibile ai nostri concittadini osare di più, il che va a discapito principalmente della durata della vacanza. Del resto, il calendario stesso del 2023 non ha reso possibile un naturale prolungamento delle festività pasquali verso il ponte del 25 aprile, congiuntura felice che si era invece verificata lo scorso anno. Certo non possiamo chiudere gli occhi di fronte al condizionamento nella programmazione della vacanza che, a causa degli aumenti del costo della vita, hanno subito i viaggiatori. Se il 61% del nostro campione ha dichiarato che queste motivazioni hanno influenzato in modo massiccio la propria scelta, bisogna prenderne atto ed agire per tempo, affinché si possano eliminare o quanto meno rendere meno insormontabili questi ostacoli. La Pasqua, che auspico sia in armonia per tutti, sarà la nostra prova generale”.