Dalla Gazzetta del Sud di oggi apprendiamo che ben 4 sale operatorie sono state inaugurate ieri a Castrovillari. Un buon primo passo verso la regolarizzazione delle attività ospedaliere, ma per gli utetni dell'area del Pollino c'é ancora molto da fare. Si chiedono a gran voce, da parte della "Commissione per la tutela della salute, formalmente all'Asp di Cosenza i seguenti provvedimenti formali: attivazione dell’area acuzie e post acuzie con l’U.O.C. di Riabilitazione Intensiva Fisiatrica e la Lungodegenza; la riapertura dell’Unità operativa di Ortopedia; l'attivazione immediata ed a pieno regime dei centri della salute di San Marco Argentano, Mormanno e Lungro; la reintegrazione delle varie figure apicali..."
Il presidente della regione Roberto Occhiuto, subito dopo la cerimonia di inaugurazione, a dimostrazione della ferma volontà di riportare l'assistenza sanitaria in Calabria a livelli accettabili così si é espresso: "«Ho sempre detto, che non avrei mai inaugurato presidi sanitari non funzionanti. Adesso le sale operatorie funzionano correttamente, ma ho anche coscienza del fatto che, a fronte di questi piccoli-grandi risultati, ci sono tante altre cose che meritano impegno e determinazione per restituire ai calabresi un sistema sanitario efficiente».
Se questi sono i propositi, questa volta c'é da ben sperare per il miglioramento della sanità calabrese ed il cambiamento di rotta voluto dal governatore che non ha perso l'occasione per lanciare frecciate a chi lo ha preceduto e da cui ha ereditato lo sfacelo attuale, dimenticando però, che prima di Oliverio ad iniziare lo smantellamento dei servizi sanitari era stato il destrorso Giuseppe Scopelliti. «Quello che abbiamo raccolto è un sistema sanitario in macerie. Passo dopo passo, però, stiamo cercando di ricostruirlo, grazie agli operatori sanitari, ai dirigenti tecnici e sanitari dell'Asp di Cosenza. Grazie, anche e soprattutto, al personale dell'ospedale di Castrovillari, capace di tenere aperto l'ospedale in un periodo veramente difficile per la Sanità e per le loro condizioni di lavoro».
I cittadini bisognosi di cure, a questo punto, sono poco interessati a rivangare il passato, e sarebbe bene mettere una pietra sopra alle malefatte di "tutti" i predecessori e pensare al futuro così come pare si stia facendo.
Michele Sanpietro