La giovane amministrazione di Villapiana viene messa subito sotto pressione dall’invito alla Conferenza di Servizi inviato dal Dipartimento Territorio e Tutella dell’Ambiente della Regione Calabria per decidere sulla realizzazione di un “Impianto per il recupero di rifiuti speciali non pericolosi” proposto dalla LPP SCIABEN SRL con sede alla Contrada Santa Maria del Monte (Zona PIP).
Senza entrare per il momento nei dettagli, la prima domanda da porsi è: dove si producono o da dove provengono questi rifiuti che dovrebbero essere trattati a Villapiana? Presumibilmente giungono da altri comuni o da discariche che trattano rifiuti di vario genere compresi gli “indifferenziati”. Il principio base per lo smaltimento di questi rifiuti cosiddetti “Non Pericolosi” dovrebbe prevedere il loro trattamento là dove vengono prodotti e non altrove. La società con sede in Villapiana, la LPP SCIABEN SRL, fa parte del GRIMOLI GROUP di Corigliano-Rossano, tant’è che l’amministratore unico è proprio William Grimoli. Sappiamo che un progetto similare a questo ventilato per Villapiana era stato presentato anche nel territorio di Altomonte ed è stato rifiutato dall’amministrazione guidata dal sindaco Gianpietro Coppola. Sarebbe interessante informarsi presso quel comune per capire in base a quali principi non sia stato approvato.
E’ chiaro che il problema dei rifiuti non è di facile soluzione ed ogni ente pubblico della nostra provincia dovrà prima o poi accollarsi una parte della sua soluzione, certamente, però, non si può scaricare tutto su un comune di poco più di 5000 residenti, che vanta anche una certa propensione verso la sostenibilità ambientale (Bandiera blu) e che tenta di proporsi, con la nuova giovane e decisa amministrazione, come meta per un turismo agro-ambientale per riscoprire e valorizzare il centro storico e le tradizioni gastronomiche, pastorali e contadine che non possono prescindere da un ambiente circostante integro e incorrotto. Sicuramente il sindaco ing. Vincenzo Ventimiglia, gli assessori preposti all’ambiente ed al turismo Valentina Calà e Lorenza Pastore insieme a tutto il consiglio comunale faranno buona guardia per preservare il territorio da qualsivoglia tentativo di utilizzo improprio .(Antonio Michele Cavallaro)
(Nell'allegato chi lo desidera può leggere l'invito alla Conferenza dei servizi della Regione Calabria al Comune di Villapiana)
Vediamo di capire qualcosa sulla qualità dei rifiuti che si vorrebbero trattare nel nostro comune.
I rifiuti speciali non pericolosi sono tutti quei rifiuti provenienti da attività aziendali e commerciali (non di provenienza civile) che non contengono sostanze nocive, pericolose o infette per l’ambiente, dunque non rappresentano un concreto pericolo per l’ecosistema. Sono i rifiuti provenienti dalla lavorazione del legno; dalle operazioni di costruzione e demolizione; i rifiuti prodotti da attività di agricoltura, orticoltura, caccia e pesca; gli imballaggi; gli indumenti, ecc. Possono trovarsi allo stato solido, liquido o fangoso, sfusi o imballati. Solitamente sono stoccati e conservati in contenitori, cisterne o serbatoi. Queste modalità di stoccaggio devono prevedere, sugli appositi contenitori, il codice EER per una corretta identificazione dei rifiuti e la loro provenienza.
Tutti i rifiuti sono classificati per mezzo di codici secondo l’Elenco Europeo dei Rifiuti.
Rifiuti speciali non pericolosi. (Genericamente quelli conferibili alla raccolta indifferenziata). Qualche esempio:
- cemento, mattonelle, ceramiche;
- legno, vetro, plastica;
- metalli non contaminati da sostanze pericolose;
- terra e rocce non contaminate da sostanze pericolose;
- scarti di tessuti animali e vegetali;
- feci animali, urine e letami;
- rifiuti dell’industria dolciaria e panificazione;
- rifiuti da estrazione di minerali metalliferi;
- bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici.
Rifiuti speciali PERICOLOSI:
- acidi e solventi;
- rifiuti oleosi ed emulsioni esauste;
- amianto e materiali con fibre di amianto;
- vernici ed inchiostri;
- acque di processo e fanghi industriali;
- apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);
- scarti di prodotti chimici (es: detergenti);
- batterie esauste;
- rifiuti sanitari a rischio infettivo;
- altri rifiuti pericolosi.
COSA DEVE GARANTIRE UN’AZIENDA DI RECUPERO E SMALTIMENTO DI RIFIUTI
SMALTIMENTO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
Il fatto che i rifiuti speciali non pericolosi non contengano sostanze nocive o tossiche per l’ambienta non significa che essi non possano essere di natura inquinante. È per questo motivo che tutte le operazioni preliminari che riguardano la gestione dei rifiuti non pericolosi sono le medesime che caratterizzano la gestione dei rifiuti pericolosi. La classificazione e la corretta identificazione delle procedure di raccolta, trasporto, smaltimento e recupero devono essere realizzati da tecnici specializzati e di lunga esperienza sul campo, oltre che dotati di profonda conoscenza della normativa ambientale, al fine di tutelare in ogni momento i cittadini e l’ambiente.
Inoltre e’ necessario provvedere a:
IDENTIFICAZIONE DEL RIFIUTO: eventuali analisi di laboratorio per l’identificazione del rifiuto, da eseguire in apposito laboratorio..
CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO NEL QUADRO EER: classificazione del rifiuto in base all’Elenco Europeo dei Rifiuti (EER), secondo la direttiva 75/442/CEE e definizione della destinazione del rifiuto (recuperabile oppure da inviare allo smaltimento definitivo): per qualsiasi tipo di rifiuto che deve essere smaltito (compresi tutti gli aspetti burocratici – rilascio di permessi, autorizzazioni, certificazioni ed analisi preliminari )
RITIRO, RACCOLTA, RIMOZIONE: raccolta e rimozione del rifiuto non pericoloso secondo la legislazione vigente.
TRASPORTO VERSO I CENTRI AUTORIZZATI: trasporto e conferimento al centro autorizzato al recupero e/o allo smaltimento.
Da quanto sopra evidenziato si arguisce che non si tratta di un’operazione semplice da svolgere, ovviamente non si vuole pensare che la società proponente non sia in grado di poter effettuare tutte le operazioni previste dalla normativa, ma riteniamo che un tale tipo di insediamento sia opportuno realizzarlo là da dove provengono la maggior parte dei rifiuti, quindi proprio la città di Corigliano-Rossano che per numero di abitanti è sicuramente quella che produce il maggior quantitativo di materiali da smaltire. Villapiana per le proprie necessità potrebbe, in un prossimo futuro, organizzare in proprio il trattamento di quel tipo di rifiuti. Esistono impianti di dimensioni adatte alle piccole comunità come la nostra anche consorziandosi con altre realtà del territorio ed evitando così di favorire gli “affaristi del rifiuto”. (La redazione)