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Le aree ZES. Opportunità anche per la Sibaritide

ZES.jpgLe aree retroportuali del porto di Corigliano rientrano nella ZES (Zona Economica Speciale)  Calabria. Con gli incentivi previsti si apre una prospettiva anche per la Sibaritide. Riusciranno il Comune di Corsano, i comuni della Sibaritide e la Regione Calabria a saper utilizzare questa opportunità? Nell'articolo che vi proponiamo viene messo in risalto il ruolo delle banche in questa nuova possibilità di investimenti produttivi per progetti innovativi e realizzabili. (la redazione)

Le localizzazioni produttive all’interno delle aree ZES : il ruolo del sistema bancario L’istituzioine delle Zes nel mezzogiorno ha suscitato innegabili speranze soprattutto in Calabria ove si è immaginato un processo di crescita e sviluppo legato ad una infrastruttura portuale che è tra le più significative del mediterraneo.

Addirittura un adempimento di rito, ovvero l’istituzione del codice tributo per il credito d’imposta , è stato salutato, agli inizi di ottobre , come un grande successo perché avrebbe finalmente sbloccato l’attivazione di una misura di sostegno per le iniziative imprenditoriali sia nuove che incrementali che si localizzano all’interno delle aree Zes.

Sarebbe interessante conoscere qualche dato sulle richieste di eventuali compensazioni riferite ad iniziative in corso di realizzazione nelle aree interessate.

Purtroppo il sistema delle imprese calabresi, al di là degli sforzi apprezzabilissimi che esse compiono per reggere le sfide del mercato, mostrano un grado di patrimonializzazione non del tutto soddisfacente cui corrisponde un atteggiamento non di grande apertura del sistema bancario.

Gli ultimi dati congiunturali della Banca d’Italia e di altri istituti di ricerca mostrano un calo degli impieghi bancari verso l’intero sistema delle imprese, soprattutto nel manifatturiero.

Dall’ultima nota congiunturale della Banca d’Italia si rileva testualmente:

“Il processo di accumulazione di capitale ha continuato a ristagnare. La maggioranza degli operatori ha confermato i piani formulati a inizio anno caratterizzati da un basso livello di investimenti, mentre quasi un quarto delle aziende intervistate ha rivisto al ribasso quanto programmato.”

Stranamente il rapporto congiunturale omette riferimenti specifici all’andamento del tassi sia attivi che passivi nella nostra Regione. Di recente, però, l’istituto di Studi e Ricerche (SRM) che fa capo a Banca Intesa Sanpaolo ha pubblicato uno studio congiunturale sulla Calabria. Quanto agli impieghi alle imprese, essi sono stati quantificati in € 6.152 milioni ma con un calo dell’11,4% rispetto al II sem. 2018.

Circa i tassi , in Calabria , si registra un tasso medio attivo per le banche per i prestiti a breve ( il tasso che le imprese pagano al sistema bancario ) pari al 6.87%. Nel mezzogiorno il tasso è pari al 4,68% mentre in Italia è pari al 3,58%.

Questi dati evidenziano, da un lato il calo dei prestiti bancari alle imprese e dall’altro tassi ormai insostenibili fra l’altro correlati ad un costo della raccolta mai così basso e quasi impercettibile.

Questi tassi non trovano neppure giustificazioni nella qualità degli impieghi nel senso che la percentuale del credito deteriorato si sta assestando nella nostra regione su livelli pari a quelli del mezzogiorno.

In queste condizioni non c’è da aspettarsi che dal sistema delle imprese calabresi possa venire una spinta decisiva per localizzare nuove iniziative nella ZES. L’apporto del sistema bancario è invece decisivo per vincere la sfida delle Zes.

Ma cosa avviene nel Mezzogiorno?

Banca Intesa Sanpaolo nel corso del 2019 ha promosso a livello internazionale una serie di incontri per presentare le Zes del Mezzogiorno. Il primo incontro si è tenuto a Dubai, presente l’allora Vice Presidente Di Maio, per promuovere investimenti internazionali nelle Zes di Napoli, Bari e Taranto.

La stessa Banca, infatti, ha stanziato un plafond di 1,5 miliardi di Euro per supportare gli investimenti produttivi e le opere infrastrutturali necessarie al potenziamento dei porti ed ha gia stipulato apposite convenzioni con le Zes di Napoli, Taranto e Bari.

A fine ottobre analogo incontro si è tenuto in Cina per promuovere le Zes meridionali sempre con l’assistenza di Banca Intesa, interessata, fra l’altro, a sostenere l’internazionalizzazione delle Imprese italiane.

La delegazione italiana comprendeva, fra gli altri, Pietro Spirito, Ugo Patroni Griffi e Sergio Prete, rispettivamente Presidenti delle Zes di Napoli, Bari e Taranto.

Come si vede l’opera di promozione di alcune Zes è già cominciata.

Per Gioia Tauro non si conoscono le attività promozionali avviate né gli eventuali Istituti finanziari disponibili a supportare le imprese che intendono investire nelle aree della nostra Regione.

In Calabria il credito erogato decresce, i tassi sono al di sopra della media sicché è del tutto imprescindibile un supporto alternativo che attenui le difficoltà del mercato.

Ma è, soprattutto, auspicabile l’apporto di investitori esteri.

Il problema del credito in Calabria ed il ruolo delle grandi istituzioni bancarie non sono temi di scarso rilievo; essi sono determinanti perché condizionano in modo significativo i processi di sviluppo sui quali punta la nostra Regione.

Ritenere che le agevolazioni legate alla Zes calabrese possano da sole avviare un processo virtuoso mi pare una prospettiva destinata a scontrarsi con le difficoltà del nostro contesto socio-economico.

Giuseppe Aloise

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