CALABRESI CONFEDERATI PER L’INDIPENDENZA DAL NORD - Il riscaldamento globale ha modificato la tradizionale migrazione degli Gnu. I noti quadrupedi cornuti africani continuano a dirigersi in grandi mandrie, a nuoto, verso le coste italiane.
La sinistra (sic), auspicando un benefico rimescolamento con gli stanchi lombi delle razze (no, non razze, ma diversamente cornute) bovine italiane, ha subito richiesto che vengano approntate le operazioni di accoglienza.
La bistecca di Gnu, ha precisato un accreditato esperto Pd, pur essendo dura come un sercio, e dal disgustoso retrogusto di baccalà andato a male, col tempo, una volta fatta l’abitudine, verrà apprezzata dai consumatori italiani, come già avvenuto con le disgustose porpette di una nota multinazionale (notoriamente impastate con ciccia di rinoceronte ed ippopotamo).
Questo abbondante afflusso di bestiame ha fatto subito nascere una nutrita categoria di allevatori calabresi che, bisognosi di vasti pascoli, sono entrati in contrasto con gli agricoltori a difesa dei loro campi di cotone e pommidoretti.
Piantagioni notoriamente coltivate grazie alla manodopera nera prelevata negli anni passati con le apposite navi negrerie.
In questo nuovo disordine di frontiera sud-west si è sviluppata la necessità della figura del sindaco sceriffo, con tanto di stella di latta e pistolone alla cintura. Il settore commerciale ha visto nascere numerosi Saloon con le tipiche porticine oscillanti a vento con le persianette.
I nordisti, gelosi di questa forma di utilizzazione schiavistica nel settore agricolo, vorrebbero emanare una legge che vieti l’uso di quel tipo di manodopera nei campi.
Ma, ovviamente, i bellicosi Calabresi si sono subito confederati per rendersi indipendenti dal Nord: a questo punto appariva inevitabile lo scontro armato.
Disgraziatamente la tradotta ferroviaria, che trasportava l’oro donato per la causa dai milioni di Calabresi esiliati dalla loro terra, è stata assaltata e rapinata da un banda di politici assatanati del Nord (purtroppo tra le loro fila si è registrata anche una nutrita presenza di politici calabresi), ed i confederati si trovano quindi in una situazione di stallo operativo.
La grave crisi economica, generata dai drammatici eventi, vede ora i rivoluzionari calabresi costretti, per sopravvivere, a mangiarsi le puzzolenti bistecche di gnu condite coi pommidoretti.
Il comandante nordista Salvini ha proposto agli esausti ribelli una pace a condizioni: 1. Impiantare in ogni città della confederazione una puzzolente acciaieria. 2. Accettare la realizzazione di una serie di Grandi Opere infrastrutturali (con relativi ponti e viadotti pericolanti) realizzate e gestite da una società concessionaria composta da Anas ed Autostrade (con Benetton amministratore delegato). 3. Trasloco di tutta la manodopera nera nelle fabbriche del Nord. 4. Assumere a tempo pieno e stipendio da favola tutte le appassite, sfiatate e strazianti star canterine del Nord, da far esibire nelle loro tipiche sagre della salciccia o deliranti manifestazioni estive. 5. Continuare ad ignorare tutte le ricerche, pubblicazioni, articoli, programmi ed idee, elaborate, da quella canaglia dell’arch. Maurizio Silenzi Viselli, per il malaugurato rilancio di un territorio già efficacemente appozzato dai suoi benemeriti amministratori.
In cambio il comandante si impegnerebbe a far sì che tutta la carne di gnu prodotta in Calabria venga acquistata da una famosa multinazionale per essere immessa nelle sue, già comunque, rivoltanti porpette.
Maurizio Silenzi Viselli