Con la scomparsa delle attività specificatamente "maschili" la donna sta entrando trionfalmente nel sesso forte.
La separazione dei ruoli, non dovendo più andare con arco e frecce a procurarsi la pagnotta, e non dovendo più spaccare le teste, con nodose mazze, ai predoni, si era già in qualche modo ridotta.
Rimaneva il lavoro duro con pala e picco a segnare una qualche differenza operativa, ma poi, trattori, scavatrici meccaniche ed altro, hanno fatto cadere anche quella frontiera.
Rimane ancora qualche mansione, prettamente maschile, ma poca cosa.
Del resto, la presenza dei capezzoli anche nei maschi fa capire che, tutto sommato, stiamo semplicemente tornando verso un'arcaica uguaglianza operativa, che vedeva il possibile allattamento della prole fornito da entrambi i genitori.
Non mi ricordo chi diceva che non ci può essere sesso senza una qualche sottomissione. Retrogrado. Si tratterà semplicemente di ridistribuire alternativamente i ruoli.
Il linguaggio segna, come sempre, anche questo cambiamento antropologico: Sindaca, Assessora, Ministra ed altri termini declinati al femminile, scandiscono l'ulteriore evolversi della situazione.
Anzi, si affacciano anche termini sostitutivi: Matria invece di Patria.
Papa Luciani propose anche un Dio Madre; ma in questo settore gli antichi Greci e Romani avevano già, pur con un Giove capo in testa, venerato divinità femminili.
C'è rimasto Babbo Natale. A breve qualcuno proporrà una Mamma Natale. Senza barba e, manco a dirlo, nemmeno infagottata con quella slabbrata tutona rossa.
No, sarà una Mamma Natale in elegante tailleur pantalone blu e scarpine tacco 12 (queste sì, rosse), che, su di una slitta autoguidata (sulle manovre le femminucce devono ancora impratichirsi), trainata da renne (esiste un renno?), sorvolerà le case distribuendo doni di taglio femminile.
Niente trenini o armi giocattolo, ma deliziosi polpettoni strozzapaperi, premurose teglie di appiccicose lasagne, o incandescenti crostate bruciacchiate preparate con viscose ed indistinguibili marmellate fatte in casa. Tutte le specialità muliebri insomma.
Buona Natale e Buon'Anna.
Le fiabe: leggeri cambiamenti in vista. Il Bello Addormentato, sarà svegliato con un bacio della Principessa Azzurra, che sostituirà, per fortuna, l'attuale grido sovrumano: «Arzeteee...È tardiii.».
Variante anche in Cappuccetto Rosso: la tenera nonnina, invece di essere divorata dal lupo, abbatterà la bestiaccia a colpi di fucile a canne mozze.
Maurizio Silenzi Viselli