Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 12,20-33.
Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: «E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo.
In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà." Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!». La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».
Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi.
Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me». Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.
COMMENTO DI DON MICHELE MUNNO
V DOMENICA DI QUARESIMA – B
18 marzo 2018
In quest’ultima domenica di quaresima, che precede la domenica di passione (o delle palme), con la quale si aprirà la “grande settimana”, la liturgia ci chiede di fare nostra quella richiesta che alcuni greci rivolgono a Filippo: “Vogliamo vedere Gesù”!
In realtà questa richiesta è l’anelito più profondo che abita il cuore di ogni uomo. Mi tornano alla mente le parole del santo vescovo di Ippona, Agostino, il quale scrive nelle Confessioni: “Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te” (I,1,1)!
Le parole di Agostino, a loro volta, sembrano dare eco a quelle del Salmo 26: “Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto»; il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto”!
Ciascuno di noi porta nel cuore questo desiderio di vedere il volto di Dio!
Prima di soffermarmi sulla risposta di Gesù, vorrei sottolineare alcuni ulteriori elementi.
Il primo. Questi greci rivolgono la loro richiesta ad un discepolo. Ad uno dei dodici. Questo fatto non può lasciarci indifferenti! Anche oggi, infatti, questa è la prima richiesta che viene fatta ai discepoli del Signore, ai cristiani, alla comunità cristiane, alla Chiesa!
Noi, come singoli e come comunità, che risposta diamo a tale richiesta?
Siamo consapevoli di essere “guardati” ed interpellati da quanti oggi desiderano vedere Gesù?
Il secondo elemento. Filippo riferisce ad Andrea la cosa. Filippo e Andrea, cioè, parlano tra loro del fatto che alcuni non giudei siano animati dal desiderio di vedere Gesù!
Lo sottolineo perché tra noi credenti, tra noi discepoli, nelle nostre comunità dovremmo parlare esattamente di questo!
Nelle nostre comunità, nei nostri incontri, nei nostri organismi pastorali, parliamo di questo desiderio che anima il cuore delle persone? Parliamo tra noi di questa richiesta che ci viene chiaramente rivolta? Parliamo e riflettiamo insieme sulla risposta da dare a tale richiesta?
Il terzo elemento. Filippo ed Andrea riferiscono la cosa a Gesù! Questo è il compito principale di una comunità credente: riferire a Gesù la richiesta fondamentale che ogni uomo porta nel proprio cuore. Nella preghiera personale e comunitaria noi dobbiamo riferire a Gesù questo desiderio di ogni fratello e di ogni sorella!
Qual è la risposta, attinta dalla preghiera, attinta da Gesù, che noi possiamo e dobbiamo dare alla richiesta degli uomini e delle donne del nostro tempo e di ogni tempo? “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”!
Solo una comunità capace di amore credibile, solo una comunità disposta a morire per amore, solo una comunità disposta a “perdere”, diventa una comunità capace di mostrare chiaramente il volto di Gesù – poiché Lo rende presente! – a quanti lo cercano e desiderano incontrarlo.
Qualsiasi altra risposta, qualsiasi altra “strategia pastorale” anche elaborata e capace di attingere a tanti mezzi “efficienti”, sarà inadeguata e insoddisfacente!
Perciò, chiediamo al Signore di essere capaci di intercettare il desiderio di Lui che abita il cuore di ogni fratello!
Chiediamogli che tale desiderio sia l’oggetto unico dei nostri discorsi e dei nostri piani pastorali!
Chiediamogli la fatica di presentarGli nella preghiera la richiesta dei fratelli e di attingere nell’ascolto orante della Sua Parola l’unica scomoda risposta: fare nostra la logica del chicco di grano, essere disposti a perdere, essere servitori che stanno proprio lì dov’è il Padrone!
Amen.
NELL'ALLEGATO IL FOGLIO INFORMATIVO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA DI SAN GIUSEPPE IN SIBARI