(foto:Vallone di Francischiello la sorgente d'acqua du ceramilu) Dopo la pubblicazione dell’avvenuta costituzione del “gruppo di studio” composto da tecnici, agronomi, geometri e proprietari di alcuni fondi rustici, per la mappatura, il recupero, la valorizzazione e la conseguente tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico, agricolo, forestale, agrituristico della località Tre Piani di Lauropoli, numerosi cittadini hanno plaudito all’iniziativa offrendo disponibilità e suggerimenti.
Il sito dei Tre Piani di Lauropoli è raggiungibile a piedi o con autovettura o meglio ancora con un normalissimo fuori strada, partendo da via Francischiello -al limite del centro urbano di Lauropoli- attraversando il vallone omonimo, dove sorgono piccoli appezzamenti di terreno coltivati, ma anche qualche improvvisato deposito di spazzatura a cielo aperto: a nulla sono valsi i ripetuti interventi dell’Amministrazione comunale nel ripulire la zona.
Già dal vallone di Francischiello -hanno fatto rilevare alcuni cittadini che ben conoscono i luoghi- si potrebbe migliorare l’intera zona prima ancora che si arrivi ai Tre Piani veri e propri. E come? < Migliorando senza dubbio la viabilità di accesso, ma si può pensare anche all’attivazione di un Ecomuseo , cioè a un museo all’aperto per raccogliere, studiare e archiviare testimonianze ed esperienze del territorio e valorizzare il patrimonio materiale, naturalistico e immateriale della zona, con l’intento di impiegare la cultura locale materiale per uno sviluppo complessivo della zona, senza sottrarre beni culturali ai luoghi dove sono sorti, ma proporsi come uno strumento di riappropriazione del patrimonio culturale da parte della collettività>.
Alcuni cittadini e tecnici -pur desiderando di mantenere l’anonimato- hanno fatto cenno a piccole realtà che potrebbero essere in pratica recuperate a beneficio della comunità residente e non. Questi signori hanno rammentato che lungo il vallone di Francischiello, tra l’altro, vi sono due sorgenti d’acqua potabile: quella du ceramilu (della tegola) e quella di Conche (conca d’acqua) oltre che a una fiorente vegetazione spontanea.
L’intero sito, attualmente, risente del degrado e dell’abbandono, nonché del depauperamento arbitrario ad opera dell’uomo.
L’area dei Tre Piani ospita, inoltre, una interessante biodiversità faunistica: il visitatore incontrerà falco e falchetto pecchiaiolo, lo sparviero, la poiana comune, il falco di palude, il gheppio, il nibbio, il lodolaio e altri ancora, come il gruccione, l’upupa, la rondine, l’assiolo, il torcicollo, il pigliamosche, per lo più specie protette.
Vi è anche una notevole presenza di cinghiali che scendono anche in località Silva, Zingarello e zone adiacenti arrecando danni alle colture.
Anche la vegetazione presenta particolari specie spontanee come la macchia mediterranea, il pino silvestre (pinus sylvestris) che cresce in terreni poveri.
Intanto alcuni esponenti del gruppo di studio costituito nell’ambito CRESESM, hanno suggerito di coinvolgere, a breve, nello studio e nella realizzazione degli obiettivi prefissi per la tutela forestale e ambientale del sito, nonché per la valorizzazione della flora e della fauna, l’amministrazione comunale di Cassano all’Ionio, l’assessorato regionale all’agricoltura, agronomi, tecnici vari e i carabinieri forestali.
L’Ufficio stampa
del CRESESM
(Foto:Tre Piani a dx cespugli di pini silvestri, a sn impianti uliveti intensivi, sullo sfondo l'abitato di Lauropoli)