Caro amico Mario, la Calabria, come tu sai, non è una regione facile, bisogna volerla fortemente, ammicca e poi ti elude, ti promette e poi si sperde, ti fa innamorare e poi ti tradisce ….
Caro Mario, non a caso quest’ultima tornata elettorale ha cancellato il nostro PD dallo scenario politico calabrese, qualche nodo è arrivato al pettine ed il popolo ha voluto far capire al tuo omonimo in regione … dove si porta l’ombrello …
Chissà se non valesse la pena di sussurrare all’amico Mario della regione, che ormai dovrebbe aver capito che il gradimento dei suoi governati nei suoi confronti è ai minimi storici, e che forse, in questo scorcio di mandato, potrebbe valer la pena di fare un po’ di sana autocritica facendo, forse, con cento forse, il gioco del foglio bianco.
Il gioco del foglio bianco, totalmente bianco, può magari causare dell’imbarazzo, ma si potrebbe iniziare insieme scrivendo gli “asset” principali della nostra bella regione, ce ne sono molti, ma uno, fra tanti,merita una riflessione: il TERRITORIO, un qualcosa, il nostro, che non teme confronti, il trionfo dell’eccellenza.
Come svilupparlo, come farlo conoscere, come qualificarlo, anche qui mille modi, comincerei forse, tra i mille, con agricoltura e turismo.
Di agricoltura non so niente, so solo che i nostri prodotti, peraltro eccellenti, hanno difficoltà ad essere recapitati in tempi competitivi nei mercati internazionali, il che suona ad infrastrutture carenti, questo genera una produzione non assorbita dal mercato locale che spesso non viene neanche raccolta e tantomeno pare sia conveniente trasformarla, un catastrofico paradosso …
Di turismo so qualcosina, so che trent’anni fa, quando timidamente l’approcciai, chi diceva turismo nel meridione d’Italia diceva Calabria, la gente veniva contenta non chiedeva sconti ed a fine maggio le strutture avevano già prenotazioni per buona parte della stagione, tempi d’oro. Ma in questi ultimi 30 anni nel turismo tutto è cambiato, tranne, temo, il sistema calabrese di fare turismo. Ad una fiera turistica a Mosca un Tour Operator donna mi ha insultato apertamente, pensandomi un dipendente regionale, dicendomi che la regione Calabria non manteneva le promesse, si riferiva ai rimborsi sul volato, che alle fiere pensiamo solo a fare delle cene che non servono a niente, niente di più vero, e che, la traduzione è mia, sono 30 anni che non ne azzecchiamo una! L’esperienza è stata traumatica ma non come quella ad una successiva Fiera a Stoccolma, quando una operatrice Tui, peraltro notevole, e quando dico Tui dico il top del turismo europeo, si sedette al nostro desk e ci pose, cortesemente, un’unica domanda:” Puglia”?, al meglio delle nostre possibilità sviammo la conversazione verso la Calabria ma, il solo proferire la parola Calabria, ha fatto scattare in piedi la suddetta, come morsa da una tarantola, ed,allontanandosi, ci lasciò con una locuzione drammaticamente lapidaria :” Calabria: no grazie “.
Caro amico Mario, te l’immagini la mia faccia? Te l’immagini la faccia di uno come me, calabrese per scelta, piantato lì come un carciofo da una che non cercava la Toscana, Venezia, Firenze o altre mete auguste, cercava la Puglia, con tutto il rispetto, una regione che fino a pochi anni fa era totalmente sconosciuta, anni luce dietro di noi, ed ora ambitissima meta superinternazionale.
Caro Mario non vorrei che fosse vero che sono 30 anni che, turisticamente, non ne azzecchiamo una!!!
Non sarà il caso che ci diamo una scrollatina? Magari seguendo l’esempio di altri ? Magari provando ad azzeccarne qualcuna ? Magari cospargendosi con un pizzico di umiltà? Magari provando a risvegliare un po’ di amor calabro, un po’ di orgoglio? Magari un po’ di voglia di non essere sempre gli ultimi? Magari ? Magari?
Potrebbe essere un cambio interessante? Molto peggio di così non dovremmo riuscire a fare.
IL 16 marzo scorso nell’inserto l’Economia del Corriere della Sera, su 6 pagine venivano elencate le 500 migliori PMI italiane, di queste solo 32 a sud di Roma, in Calabria solo una, la Distilleria F.lli Caffo.
Caro amico Mario, è decisamente ora di darci una scrollatona!
Chissà se per fare una cosa nuova, anzi nuovissima, volessimo provare a non fare le cose inutili?
Un esempio tra tanti: durante questa non brillante campagna elettorale alcuni nostri compagni di partito parlavano molto della imminente realizzazione di 590 milioni di metropolitana leggera Crotone – Sibari – Cosenza , da mie modeste esperienze matematiche ho idea che 590 milioni abbiano molti zeri, ma, la domanda vera è:” quest’ opera, a cosa serve ed a chi?”
Sicuramente non serve all’agricoltura e tantomeno al turismo, se poi qualche retrogrado del turismo mi vuole convincere che serve per trasportare nella Sibaritide i turisti che atterrano a Crotone, abbiamo a che fare con una forte infermità mentale che come tale va trattata. Caro amico Mario dì al tuo omonimo in regione di stipare quei tanti milioni per cose serie, non inutili.
Sarebbe forse una simpatica novità, una volta tanto, interfacciarsi con gli imprenditori dei vari settori in tempi lontani dai periodi elettorali,quando si fanno promesse che già si sa che non verranno mantenute, ma sentire le loro vere esigenze e poi decidere come spendere quei tanti milioni in maniera, tanto per cambiare, utile.
Caro amico Mario da calabrese per scelta che è sempre stato orgoglioso delle sue scelte e delle sue scommesse su questa terra, ora la mano mi trema.
Mario, per me che ho investito e creduto in questa regione non penso sia giusto dovermi sentir dire “Calabria: no grazie”, sono stanco di essere considerato l’ultimo degli ultimi, quando, turisticamente parlando, ho un TERRITORIO equiparabile ad una Ferrari e che, per ataviche miopie, sciocchi campanilismi tra morti di fame ed ingiustificati complessi di inferiorità, guido come se fosse una Ritmo diesel.
Viva la Calabria.
Luigi Sauve Le Ali per Cosenza