Pubblichiamo con piacere lo sfogo di una giovane e brillante donna di Sibari che si trova, come tanti altri giovani calabresi, davanti alla difficile scelta di dover partire per poter cercare un futuro migliore e per vedere affermate le proprie capacità. Neanche a farlo a posta proprio ieri sul quotidiano nazionale "Il Foglio" è apparsa una "lettera al direttore" inviata dall'amministratore dell'editrice "Rubbettino", prestigiosa azienda divenuta ormai nota a livello internazionale, sullo stesso argomento, anche se il fenomeno è visto da un'angolazione diversa, e che alleghiamo in coda alla nota della nostra concittadina Miriam Zupo. (La redazione)
Andare via o rimanere qui, questo è l’unico interrogativo che mi pongo negli ultimi tempi, nel momento in cui mi accorgo che ovunque vado, e dovunque volgo l’attenzione c’è solo un immenso NULLA davanti a me. Nascere e crescere in Calabria, mi rendo conto e mi rattrista molto ammetterlo che non è una delle più grandi fortune della vita. Noi calabresi, siamo gente troppo semplice per vivere in quest’epoca, siamo troppo legati a una Grecia ormai lontana anni luce, perché in fondo siamo tutti un po’ greci, legati al culto della bellezza, della vita semplice e tranquilla, di un mondo in cui è facile vivere, siamo immersi in una grande bolla sospesa nel NULLA. La colpa, perché ormai è solo una colpa, è la bellezza della Calabria, è un luogo magico, pieno di storie, di miti, di leggende e tradizioni, paesi e borghi con dei tratti meravigliosi, spiagge e monti ineguagliabili, un clima da far invidia, una cucina da dieci e lode e persone solari, amichevoli, che sanno di bello, profumano di mare e amore e sapore di caffè nell’aria. E quando nasci qui andare via è solo un sacrilegio, un’enorme colpo al cuore, non puoi farlo, perciò resisti, stringi i denti e vai avanti con tutte le forze possibili, con tutto l’impegno che puoi, vai avanti anche per anni. Studi, studi e continui a studiare, raggiungi ciò che vuoi, ti realizzi a livello culturale, hai un’istruzione e poi, poi boom!!! Anni inutili. Hai una cultura, ma non hai un lavoro, e per quanto lo cerchi non lo trovi o trovi qualcosa per cui una semplice licenza di terza media sarebbe stata più che sufficiente. Invii domande su domande, curriculum, candidature varie e passi le tue giornate così,mentre il mondo va avanti e tu resti fermo. L’unica cosa che puoi fare, l’ultima possibilità è prendere una valigia e i pochi risparmi che hai, lasciare tutto e andare via da qui. Il sogno di un lavoro dignitoso e la creazione di una famiglia nel paese in cui sei nato è una chimera, e allora sei arrabbiato, arrabbiato che spaccheresti tutto, spaccheresti la politica, l’amministrazione, il sistema, chi non ti ascolta, chi va avanti a raccomandazioni, chi ti prende in giro, ti illude, ma anche arrabbiarti non risolve il problema. Non puoi far nulla devi solo scegliere.
Miriam Zupo