Oramai solo i ciechi (metafora), e non credo che Nicola Gratteri e la Corte dei Conti lo siano, non si sono resi conto degli strani interessi che ruotano intorno al non vedere l'altissimo costo ed assurdità del progetto del 3° Megalotto Sibari Roseto.
Così come appare evidente che il non voler andare a vedere, con dei semplici sondaggi esplorativi, la presenza o meno delle vestigia della Sybaris arcaica sul progettato tracciato (come ho evidenziato nel mio "Sibari, questa sconosciuta?"), nasconde proprio il timore di evidenziarne la presenza, che ostacolerebbe la realizzazione del progetto.
Del resto anche un bambino capirebbe che non sono le autostrade a creare flussi di turismo: esse sono a servizio del raggiungimento di interessanti obiettivi. E la Calabria è già ben raggiungibile con l'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Quello che le manca è la valorizzazione delle sue attrattive interne, ambientali e culturali, a cui fare seguire il potenziamento dei relativi collegamenti e strutture ricettive.
In concreto, ad esempio: prima nascono gli scavi di Pompei, e poi l'autostrada che permette a milioni di turisti di raggiungerla. Non viceversa. Ed è proprio l'unicità del luogo ad attrarre.
L'unicità di Sybaris, arcaico mito storico noto in tutto il mondo, sarebbe proprio, se recuperata e valorizzata, quell'elemento di unicità attrattiva in grado di rilanciare l'economia della Regione.
Aggiungo che il lavoro di recupero sarebbe anch'esso già "Grande Opera" capace di creare sviluppo.
Nel merito del progetto urbanistico, vale la pena di notare che, non solo esso prevede di passare sopra tale possibile unicità del nostro patrimonio storico, ma, la sciatteria del suo tracciato, violenterebbe anche l'ambiente paesaggistico (e la protezione dell'uno e dell'altro sono imposti dall'articolo 9 della Costituzione).
A breve si voterà in Calabria: vedremo quali saranno i candidati che faranno proprie queste semplici considerazioni di buon senso ed affettuosa attenzione per la regione.
E vedremo anche se i Calabresi sapranno, nell'eventualità di un loro miracoloso apparire, per una volta, scegliere per il proprio migliore futuro, invece che per quello dei candidati.
Maurizio Silenzi Viselli