Quando un popolo, una città, un territorio vengono privati di un diritto-servizio acquisito da secoli e non c'é ribellione, vuol dire che i cittadini non meritano considerazione alcuna. La chiusura del Tribunale in quella che viene presentata come "la terza città della Calabria" é un segnale molto indicativo di quanto poco venga tenuta in conto dalla politica regionale e nazionale. Quel che però é semplicemente vergognoso è il disinteresse di parte della politica locale e non mi riferisco solo a CoriglianoRossano, ma a tutti i comuni che fruivano dei servizi di quel tribunale, come se fosse una "cosetta" riguardante solo gli addetti ai lavori. Siamo totalmente d'accordo con l'avv. Amerigo Minnicelli che lamenta l'apatia di istituzioni e cittadini che rifiutano anche una semplice partecipazione dimostrativa. (La redazione)
ROSSANO EX PALAZZO DI GIUSTIZIA OGGI LÌ 12 SETTEMBRE 2020
NULLA È CAMBIATO
LA TERZA CITTA’ DI CALABRIA E GLI SCAPPATI DI CASA
Chi scrive in questo momento è la stessa persona che pregava invano (seppure in ottima compagnia come sempre) nei trascorsi anni 2012, 2013 e 2014 i Sindaci e i Consiglieri Comunali di Corigliano e di Rossano di approvare subito le due delibere, seppure di indirizzo, in senso favorevole alla Fusione, ciò che avrebbe potuto far ricredere e desistere il Governo da ciò che poi ha fatto: Cancellare questo Territorio dalla Geografia Giudiziaria.
È la stessa persona che ha poi raccolto quelle Delibere approvate nel 2015 e nel 2016 portandole metaforicamente in Regione attraverso riunioni e contatti continui con i massimi Dirigenti Regionali e Governativi che sono venuti nelle nostre Città, alle nostre Assemblee di Comitato a vedere il “miracolo” di un Referedum Popolare stravinto e di una Legge Regionale proposta dall’On. Graziano e votata in I^ Commissione e in Consiglio Regionale alla Unanimità il 31 gennaio 2018.
Questa stessa persona che scrive stamattina è stata oggi all’apertura di un’assemblea pubblica organizzata dall’Amministrazione della Terza Città di Calabria, PRIVA DI POPOLO, QUINDI PRIVA DI QUALSIVOGLIA AUTORITÀ E AUTOREVOLEZZA perché pure senza Parlamentari autorevoli, senza Consiglieri e Assessori Regionali, senza rappresentanti Provinciali, senza Capi Politici, senza Capi delle Avvocature, senza un Magistrato in servizio, senza (o quasi) Sindaci dell’Alto come del Basso Jonio.
Questa stessa persona, questa stessa mattina si è vergognata e ha pianto in cuor suo lasciando quel luogo di scappati di casa e svestiti come quando si va al bar a consumare una birra o un super alcolico.
Questa manifestazione intorno al Consiglio Comunale della Città è stato UN AUTENTICO FALLIMENTO e ci auguriamo che non sia la pietra tombale posta sulle nostre aspirazioni, del tutto legittime, di avere un Tribunale seppure della Sibaritide in un luogo baricentrico come INSITI anche se i fondamenti della Politica insegnano che una manifestazione politica fallita è peggio di un NO ai desiderati di chi l’ha organizzata.
INSITI è il luogo indicato da sempre dal Comitato e quindi dalla Regione Calabria nella Legge, come luogo deputato alla realizzazione della Cittadella dei Servizi e Direzionale e ciò basterebbe da solo per sgomberarla da qualsiasi terzo possessore. Sol che, il Sindaco scappato di casa in maniche di camicia, vuole lasciare quel luogo “principale”, per la Città e per i suoi Cittadini che non avrebbero più di cosa litigare tutti i giorni. Invece è lasciata in mano al privato usurpatore tutti sanno come e perché. Forse che la locale Procura della Repubblica di Castrovillari dovrebbe indagare in tutte le direzioni sul perché qualcuno sia rimasto tuttora padrone di quel bene Pubblico?
Un grazie alla Nuova Politica Cialtrona, NPC (chissà se ne faranno un nuovo partito?) e un grazie pure a chi leggerà e mediterà.
Amerigo Minnicelli