Il 21 di novembre ricorre la Festa degli Alberi in tutt'Italia. Nel nostro paese la prima "Festa dell'albero" fu celebrata nel 1898 per iniziativa dallo statista Guido Baccelli, quando ricopriva la carica di Ministro della Pubblica Istruzione. Nella legge forestale del 1923, essa fu istituzionalizzata nell'art. 104 che recita: "E' istituita la Festa degli alberi. Essa sarà celebrata ogni anno nelle forme che saranno stabilite di accordo fra i Ministri dell'Economia Nazionale e dell'Istruzione Pubblica" con lo scopo di infondere nei giovani il rispetto e l'amore per la natura e per la difesa degli alberi. Quindi questa ricorrenza ecologica e ambientale deve servire a "infondere nei giovani il rispetto e l'amore per la natura e per la difesa degli alberi".
A Cassano, far-west tombale dell'ambiente e dell'ecologia, la Festa degli Alberi serve solo per fare selfy. Nulla di più. Tutte le istituzioni scolastiche si precipitano a sacrificare questo o quell'albero (speriamo almeno che sappiamo cosa è) per un semplice scatto col telefonino. C'è la Scuola Lanza che forte della presenza dell'Assessore alla Cultura (del baratro) osa più di tutte: addirittura mette a dimora un alberello di ulivo. Non l'olivastro della macchia mediterranea ma una cultivar presa da qualche parte (chissà se certificata). E dove lo mette a dimora? niente pocodimenoché in quello scempio che si ostinano a chiamare Villa Comunale. In un posto qualsiasi, in uno spazio senza se e senza ma: "assesso’ qui va bene? no! un po' più in là... sennò come ci mettiamo per la foto?"
Ecco festeggiata la Festa degli alberi per questa Scuola e poveri ragazzi che si dovranno sorbire una litania politica che ovviamente mal si addice all'evento. Diversamente, un'altra scuola e quindi altri studenti, per far piacere a un tale con vincastro e mitra, non si sa come e né perché, anche loro (non gli studenti, ma chi ce li porta) decidono di piantare non uno ma più alberelli di ulivo (anche qui: quale?). E dove? Udite udite, scelgono il Parco del Monte (oggi quasi privatizzato). Ovviamente stesso rituale. Dove lo piantiamo? di quà, no lì va bene! ma no, là sta proprio d'incanto... e non siamo nemmeno controluce! E anche qui, poveri studenti, il solito sermone: meno politico ma più religioso con le solite cazzate sul creato e sull'enciclica di questo o quel Papa. I meglio sono stati gli alunni della scuola media di Lauropoli. Lì hanno ben pensato di giocare in casa. Hanno un po' di terreno e quindi vi pianteranno questo o quell'albero! Saranno presenti però eminenti Politici del comprensorio e quindi vi lascio immaginare gli sbadigli... ma anche qui qualche selfy immancabile suggellerà la Festa degli Alberi. Ebbene, alla festa degli alberi di Cassano, alla fine gli unici a rimetterci come al solito saranno ... gli alberi. Perché a cassano gli Alberi non sono esseri viventi, ma oggetti buoni per fare da sfondo per le foto col cellulare. Poco importa se dopo soffriranno acqua, intemperie e ... solitudine.
Pietro Martino
(foto: dal web)