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Riflessioni sulla morte dell'oncologa Ester Pasqualoni

minnicelli_amerigo.jpg(foto Amerigo Minnicelli) Non sono solito divulgare mie opinioni su fatti di cronaca perché sono convito che non interesserebbero a nessuno: ognuno ha le sue.Tuttavia la tragica fine dell'oncologa Ester Pasqualoni mi ha colpito per due ordini di motivi.

Il primo è che non è la prima volta che donne, messe sotto pressione da uomini - che siano, di volta in volta ex compagni o mariti, conoscenti infatuati per qualsiasi motivo o vicini di casa, pazzi, ecc. – le quali hanno denunciato per iscritto alla sicurezza pubblica e alla magistratura di star subendo quel tipo di violenze, hanno avuto protezione anzi il più delle volte, non è successo proprio nulla. Qualcuno dirà che non erano da credere, qualche altro che erano esagerazioni o che le denunce erano sbagliate (?) ma tutti quei casi sono accomunati da una certa costante inerzia dello Stato che dà proprio l'impressione di fregarsene, mentre in troppi casi alle denunce consegue la morte. Nella mia vita professionale mi sono capitati più d'uno di tali casi, sia ante legge sulla persecuzione che post. Tutti finiti allo stesso modo: se non è successo nulla di irreparabile alla vittima (comunque mai convocata), il carnefice supposto, è rimasto indisturbato. Non è normale.

 Il secondo, è più specifico e attiene alla scellerataggine di questo Stato che "alleva" un funzionario per decenni nel senso che gli dà fin da bambino assistenza socio-sanitaria, istruzione, magari poi una laurea, una specializzazione, un lavoro, una competenza, un'utenza da seguire ma quando chiederà protezione allo Stato cui "appartiene" perché oggetto di investimento di migliaia di euro, sarà abbandonato a se stesso ... pur se in pericolo di vita o altro. Abbandonato come un tempo, non tanto lontano, sono stati abbandonati al piombo dei criminali tanti onesti servitori. Nessuno ha mai pagato la sua colpa grave per quelle perdite e per il conseguente danno patrimoniale arrecato alla Comunità. Invece bisognerebbe scovare i colpevoli e ammettere sempre ai processi come partì civili non solo i congiunti, le Amministrazioni (private o pubbliche) dalle quali dipendeva la vittima ma anche gli utenti. Infatti, ad esempio, chi è dovuto ricorrere alle cure dell'oncologo sa come sia prezioso quel particolare consiglio, quella parola, quella visita, quel sorriso che dall'altro ieri, la sfortunata Ester Pasqualoni non elargirà più ai suoi pazienti, come ai suoi cari. Si sarebbe potuto evitare? Non lo sapremo mai perché non si indagherà su questo aspetto del delitto provocato dall'inerzia di qualcuno ... anzi, "il caso" sarà bell'e che archiviato per l'intervenuto suicidio dell'assassino. 

Avanti con la prossima vittima. Cosa ne pensate?

Amerigo Minnicelli

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