La manifestazione “Vinitaly and the city” che si è svolta all’interno del Parco Archeologico di Sibari, si è appena conclusa e insieme agli entusiastici “hallelujah” di chi ha veramente gradito e di chi ha gradito perché doveva, sono sorte polemiche di vario genere, alcune riguardanti i costi della manifestazione, altre inerenti l’inopportunità della scelta del luogo dove si è svolta. Non ci soffermeremo su alcuna di queste considerazioni, lasciamo ai cittadini ed ai posteri il compito di decidere se è stato giusto o sbagliato, ma troviamo interessanti e degne di nota le esternazioni esplicitate dal caro amico e poeta Antonio Canonico in risposta alla comunicazione inviatagli da un suo amico (che non abbiamo letto) riguardante la grande kermesse vinicola, e ve le proponiamo. Buona lettura (La redazione)
Anno domini 29 Agosto 2024.iah
Carissimo Prof. Speranza, grande amico mio da sempre, dopo tutti questi mesi di silenzio non avresti dovuto farti sentire per farmi una cotanta difficile domanda: “cosa ne pensi di questi tre giorni di Vinitaly and the city (paroloni!) a Sybaris”? Mi hai lasciato interdetto caro amico, si interdetto, proprio come quando spari dritto al cuore una persona senza colpirne l’organo vitale, lasciandolo morire per dissanguamento, si, per dissanguamento! Perché poi, tu hai continuato imperterrito colle tue domande difficili alle quali purtuttavia ce le avevo e ce l’ho delle risposte sia pur banali, come quelle di tutti s’intende! Si, la cosa forse ne vale, non è del tutto male! Ma che dico…!
Tu mi parli di sito, di protostoria, di storia, ricordandomi di relazioni socioculturali, e soprattutto che ad alcuni di questi quesiti ha già risposto, tempo fa, il grande Foscolo parlando delle vecchie abitudini del popolo padano, (“avvezzo solo al muggito dei buoi e alle vivande”) al quale chiedo venia, ma io ho solo la colpa, se di colpa si può parlare, di averlo studiato e apprezzato, per colpa della Miriam che mi aveva riempito la testa “di scarpe vecchie”!
Mi chiedi: “ma cosa c’entra il Vinitaly con Cassano, con Sybaris, colla sua cultura e il suo mito, colla Calabria (lanterna di coda nella carrozza delle venti), quale il ritorno culturale e quello di economia e società?
Non condivido appieno il tuo ammonimento, mio caro Prof.! “non sporcate il sito, la sua immagine, vi prego! Non barattatelo con Bacco e il suo Dionisio nel momento della sua possessione estatica! Sybaris è tutt’altra cosa! Non ne profanate il sito e il suo nome. Ippodamo con impazienza attende un po' sornione tra Graecia, Siris, e Kroton (attuale “Parco del Cavallo”), dai su, si poteva volteggiar più in alto”! “strutture e progetti non vi sono! Ma Icaro, testone, riprova e si squaglia ma la sonata è questa, caro Antonio, e non quaglia”.
Lo so, avresti preferito Ippolito con Euripide o Elena, forse si, una gran tragedia! Ma dai, chi vuoi che l’avrebbe applaudita! Un buon bicchier di vino è altra cosa: chi beve per vizio, chi per natura, chi per dimenticare, “ma tu caro Antonio, dovresti rimembrare e parlare, o forse lasciar stare”!”O no? " E’ stato il terzo assaggio che m’ha fatto diventare troppo saggio! E tu, mio caro professore ancora insisti: “ che c’entra il vostro vin perché sei triste”? Si lo so che delle venti nemmeno ne occupiamo la pedana, decima o ventesima noi di Calabria siamo, ma di cultura diciamoglielo pure, senza tentennanza, (tentennamenti) si è vero, ci manca la costanza e lo vedrai, mio caro professore, che prima o poi ce la faremo! La nostra storia con niente e con nessuno la baratteremo.
Antonio Canonico