(Alla poetessa Clementa Lòpéz Perez per il suo impegno culturale)
Sul monte Parnaso
con tristezza Orfeo suona la sua cetra,
dall’Elicona echeggia un coro da Requiem.
Giove!
Impensierito dall’ignoranza dell’umana specie
per il disumanesimo dilagante,
chiese: “Dov’è la Dea dalla bella voce?”:
Con veemenza rispose Calliope:
“La Cultura è stata soffocata dagli intellettuali,
impettiti di un sapere sterile di prosopopea,
asserviti al potere, tradendo l’umanità.
Le biblioteche non sono officine d’idee,
sono squallide cattedrali impolverate.
I giovani!
Vivono fluttuando in una realtà virtuale,
senza interesse sociale e futuristico.
La decadenza, il declino, la degenerazione sociale
sono lo specchio di una cultura: scialba, decaduta,
senza forma, priva di armoniosa bellezza”.
Con autorevolezza interloquisce:
“Io sono Giove!
Padre di tutti gli Dei, inventati dalla cultura umana
a sostegno della speranza e delle illusioni umane.
La Cultura è l’unica arma non violenta
per contrastare l’oligarchia e sorvegliare la democrazia.
Bisogna seminare un sapere umanitario
per far rifiorire una cultura sociale.
Permeare il tessuto sociale con tante pie lucerne
disseminate per il mondo”.
“Gli Amici dell’Arte” hanno illuminato
il tetro e maestoso Castello ducale
e la diroccata chiesa del Carmine.
Quando la Poesia interagisce con le persone,
partecipando con l’azione poetica,
le colonne del chiostro del San Bernardino
presero vita brillando, illuminati di luce
con dei semplici versi animati di passione,
con gioiosa letizia e partecipazione
la poesia era fra la gente.
Il sapere deve creare evoluzione umana.
La Cultura è bellezza sociale, visi sorridenti e animo sereno.
Luigi Visciglia