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"Sulle tracce di Almeida". Un romanzo più che mai attuale

sulle tracce di almeida.jpg“Mamma carissima non ce la faccio più a che serve studiare e superare esami se poi, guardandoti intorno, trovi le macerie culturali di un paese che per secoli è stato culla di civiltà, ed ormai è diventato irriconoscibile? Come può l’Italia, erede del Rinascimento, della creatività intellettuale che portò al risorgimento, risorta dal nazifascismo grazie alla resistenza, assistere inerme, silente, quasi complice, al rinascere dello squadrismo, del razzismo, dell’antisemitismo? Non è forse questo uno dei segnali più forti che la progressiva riduzione dell’impegno nella scuola produce ignoranza ed anche abbandono e dispersione da parte di tanti ragazzi? Dalla mancanza di cultura a una politica di scatenati individualismi, che parla alle pance piuttosto che ai cervelli e ai cuori delle persone, il passo è breve. Così può avvenire che storici ideali rappresentativi di un popolo vengano svenduti sul tavolo del peggior opportunismo elettorale. Come posso continuare ad ascoltare le chiacchiere di tanti colleghi e colleghe universitari che preferiscono parlare dei programmi televisivi piuttosto che del futuro senza prospettive? Come si può sopportare senza far nulla che tanti giovani laureati siano costretti ad andarsene all’estero alla ricerca di lavoro, finendo spesso per far qualcosa che non ha alcun rapporto con le materie su cui hanno sudato per anni? Tu credi davvero che anche io possa finire come tanti che si rinchiudono nel privato, disinteressandosi di tutto il resto? E, comunque, cosa potrei fare da solo, visto che non ci sono più i luoghi nei quali incontrarsi per partecipare, discutere, prendere qualche iniziativa? Ho deciso di partire perché voglio capire se si vive solo qui o anche altrove questa morte di ideali che aumenta di giorno in giorno anche per la colpevole accondiscendenza di tanti intellettuali che pensano solo a difendere i propri spazi nelle case editrici e in televisione. Ci sarà pur un uomo, una situazione, persone con cui e per cui valga la pena impegnarsi, collaborare, fare qualcosa, gettare almeno un sasso nello stagno, provocare discussione, scuotere il sonno della ragione. Dimostrare che ci si può sottrarre all’apatia, all’indifferenza, alla rassegnazione, così come si può e si deve reagire alla crescente violenza fascista. Per il primo periodo mi basterà il denaro che ho messo da parte facendo piccoli lavori da tecnico informatico; quando finirà vedrò cosa fare. Cerca di capire che non avrei potuto continuare a vivere sotto la tua gonnella, tutelato e garantito dal tuo amore. La tua generazione, che ha saputo e potuto costruire sé stessa, non ha avuto o potuto prevedere ed evitare che accadesse quel che negli ultimi decenni è successo. Se si va avanti così, come la finiremo? Credo che ora tocchi alla mia generazione. Vorrei che pensassi soprattutto a questo per capire la mia scelta.

Ti voglio bene, Luca.”

Comincia così l’ultimo romanzo di Ottavio Olita “Sulle tracce di Almeida”, con una lettera accorata di un giovane universitario alla madre per comunicarle la sua decisione di partire perché non può più vivere in un ambiente che non gli dà alcun stimolo sia intellettuale che sociale e politico. Una lettera che ogni padre e madre anche della nostra Calabria potrebbe ricevere o ha già ricevuto. Quello che accade dopo lo si trova nel libro e non desidero anticiparvi alcunché, anche perché, così come è accaduto a me, mi piace pensare che la stessa ansia che ho provato io nel leggerlo, possa essere anche vostra, cari amici e amiche che mi seguite con affetto. La postfazione di un grande intellettuale, Silvano Tagliagambe, impreziosisce ulteriormente l’opera con le sue citazioni erudite e chiarisce in modo esaustivo il riferimento al grande politico e intellettuale che fu il portoghese Almeida Garret.

Ho ricevuto solo ieri la copia del libro che il carissimo amico di gioventù ha avuto la bontà di inviarmi con una dedica affettuosa e l'ho letto di getto stamattina all'alba, la foto che ho inserito vuole essere anche un consiglio per quando leggerete il romanzo, tenete una matita a portata di mano, gli spunti da annotare a margine sono tanti e tutti molto importanti, perché i disagi che vive Luca, il giovane protagonista, sono in buona parte gli stessi che vivono i nostri giovani, la situazione sociale e politica in cui vive il nostro paese e la Calabria tutta sono gli stessi; la crassa ignoranza di buona parte dei politici che ci governano e l'autoreferenzialità sciocca e presuntuosa di molti degli intellettuali sono le stesse, dobbiamo scuoterci dal torpore, é oltremodo necessario che giovani e adulti insieme ricreino i perduti  "luoghi nei quali incontrarsi per partecipare, discutere, prendere qualche iniziativa", come ci sprona a fare Ottavio per tramite del suo eroe. Lo stile scorrevole, vi trascinerà piacevolmente verso la fine e, ne sono certo, vi darà nuovi stimoli per non accettare la situazione di rilassatezza e, talvolta, di colpevole indifferenza nelle quali a volte ci lasciamo vivere. Buona lettura.

Antonio Michele Cavallaro

Il libro potete prenotarlo presso la SYBARIS TOUR di Sibari per email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o per wahtsapp  3355315745

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