Una poesia, quella che vi proponiamo questa settimana di Michele Miani nostro poeta affezionato, che ci fa pensare al momento ineluttabile della fine del nostro cammino terreno. La sorella di nero vestita verrà, certo che verrà, non per prendere con sé l'involucro vuoto del corpo, ma il nostro spirito, la nostra anima che anela di volare libera. L'incertezza di quel che sarà è la pena più grande, vorremmo avere un indizio, un piccolissimo sentore del posto in cui ci porterà, ma neanche questo ci è concesso, dovremo quindi affidarci a lei totalmente e sperare di poter veramente librarci nell'inifinito come non abbiamo mai potuto fare chiusi in quel corpo che diverrà poi solo polvere. (M.Sanpietro)
Sono certo
tu verrai!
Cosa vorrai prenderti?
il corpo oramai sfatto
lasciandolo umido umore
per l’erbe e per l’ortiche
Un pugno di polvere
che ti cadrà dalle mani.
Sono certo
Il fango naturale
A nulla ti giova
Se ti accanisci da sempre,
Altro tu prendi.
Vorrai il mio fiato
L’alito, il pensiero,
ciò che anima si chiama.
E’ mia incertezza
l’ignoranza dei luoghi
ove porrai chiuso
quel che nomino spirito
che ora libero vaga
nel mondo delle emozioni
per cui sogno di oltrepassare
lontani limiti insuperabili.
E’ mia pena
non poterti dire
lascia ancor correre
la fantasia libera
come brado cavallo
senza morso,
alcione immacolato
tra nuvole spinte
da aliti di vento
imprevedibili.
Michele Miani