“Le sfide del settore emerse dalla tre giorni di Berlino portano tutte verso formazione, competenza e capacità di innovare e applicare le innovazioni tecniche e tecnologiche."
Prima la Pandemia, ora la guerra in Ucraina con tutte le conseguenze che ben conosciamo, ma il settore ortofrutticolo e quello agroalimentare non si fermano, come dimostra il Fruit Logistica di Berlino terminato da qualche ora.
La tre giorni berlinese, tornata dopo lo stop per il COVID19, ci ha permesso, come sempre accade, un confronto con le realtà del Nord Europa, con i buyer e con gli operatori di settore per comprendere quali sono i trend del mercato e quali le opportunità di crescita e sviluppo anche per le aziende calabresi.
Le tendenze da cavalcare in questo momento delicato a livello globale per le nostre produzioni sono: l’innovazione di prodotto e nella logistica e la capacità di essere sostenibili e unici.
La Regione Calabria era presente con uno spazio significativo all’interno del padiglione Piazza Italia, scelta che ha permesso alle organizzazioni di Produttori e Consorzi di tutela, tra i quali quello delle Clementine di Calabria IGP e quello della Patata della Sila IGP, di essere visibili in un palcoscenico mondiale, dove è stato possibile incontrare e confrontarsi con tantissimi operatori di settore.
Vogliamo ringraziare come Periti Agrari l’Assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, il Dirigente Generale Giacomo Giovinazzo e il dirigente del settore 6 OCM Domenico Ferrara per aver supportato le aziende presenti in fiera e per essere stati partecipi e attivi durante l’evento rappresentando al meglio il settore ortofrutticolo calabrese. Da sottolineare anche la scelta strategica di presentare la Calabria con tre chiare direttrici di sviluppo:
La prima ha riguardato l’attenzione per i prodotti Club presenti in regione (es. Kiwi Jingold e la Clementina Tango), per dimostrare come le aziende più strutturate in Calabria possano essere direttamente licenziatarie di marchi di prodotto e lavorare al pari di altre aziende italiane ed europee.
Il secondo tema proposto è stato incentrato su come tutelare e valorizzare le produzioni IGP calabresi, con un momento che ha portato un contatto diretto con la GDO e con tanti direttori e responsabili acquisti di supermercati e catene di settore.
La terza occasione di approfondimento ha avuto come focus principale l’innovazione di prodotto, in particolare il confezionamento per l’ortofrutta con la case history di un’azienda familiare operante in Alto Adige, ma con radici calabresi, che è tra i leader mondiali nella selezione di qualità del legno, oltre che nelle soluzioni per lo smistamento e il confezionamento dei prodotti ortofrutticoli. L’ennesima dimostrazione che spesso innovare il prodotto significa guardare alla sostenibilità, al territorio e a come lavorare con esso per migliorare le proprie performance e la propria percezione nel mercato.
Tre temi da mettere al centro dell’agenda politica ed economica per sostenere la crescita del settore della nostra Regione, meglio se con una stretta sinergia tra imprese e pubblico, con il coinvolgimento di enti, associazioni ed università che possano supportare l’innovazione con idee, prodotti e ricerca.
“Passeggiando tra i padiglioni del Fruit Logistica sono stato colpito da due elementi che mi sono apparsi molto chiari - sottolinea Angelo Minisci, Presidente del FCPA Calabria -. Per prima cosa ho constatato come i paesi del Nord Europa si stiano organizzando in tema produzione ortive ad alto reddito attraverso l’implementazione di serre con colture fuori suolo, puntando soprattutto su soluzioni altamente innovative a basso impatto energetico e altamente sostenibili sia per il consumo di acqua che di materie organiche. Lo fanno grazie anche a nuove soluzioni sulla nutrizione delle piante, l’uso di droni per rilevare lo stato di salute delle coltivazioni e sulla difesa naturale tramite i lanci di insetti predatori, il tutto guardando anche al tema dei costi. Oltre a questo, praticamente ovunque ho visto robot e macchine con bracci antropomorfi capaci di ottimizzare la preparazione delle merci per la spedizione e il mercato; robot precisi e veloci nel confezionamento, bracci potenti per la movimentazione. Insomma, l’automazione e la digitalizzazione della filiera è un salto di qualità da fare e affrontare con un confronto aperto tra parte politica, imprese e università, perché sarà sempre più determinante per la nostra competitività e per tutelare la qualità delle nostre produzioni, non solo ortofrutticole. Idee su cui concorda anche il dott. Agronomo Michele Santaniello, presidente dell’ODAF di Cosenza, con cui si è creata una bella sinergia e attivata una costruttiva collaborazione.
Da queste innovazioni di processo e di prodotto si evince in maniera chiara quanto sia necessario investire in formazione da spendere poi nell’intero comparto agricolo calabrese. Sono sempre più sicuro e certo che ogni azienda agricola che abbia intenzione di affrontare il mercato e competere oggi ha bisogno di un perito agrario e di un agronomo altamente formato. Questa è la sfida che la nostra regione deve porsi e che non può permettersi di perdere.
Presidente FCPA Calabria
e Segretario CPA Cosenza
Angelo Minisci
(Nella foto in alto: La delegazione Calabrese)