(foto: Graziano accigliato, Gallo sorridente, come ci sembra probabile) Notizia di poche ora fa. La Corte Costituzionale ha reso nota la sentenza N.56 scaturita nella seduta del 22 Febbraio e depositata oggi 10 Marzo per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Come sappiamo Gianluca Gallo presentò ricorso al tribunale di Catanzaro avverso la nomina a consigliere regionale di Giuseppe Graziano per ineleggibilità ed incompatibilità alla carica di consigliere per decorsi termini di presentazione della candidatura, i magistrati di Catanzaro in appello hanno invocato il giudizio della Corte Costituzionale, la quale, con questa sentenza, dovrebbe aver chiuso definitivamente la questione. (nell'allegato pubblichiamo l'intera sentenza)
La Corte Costituzionale, in termini più semplici, ha dichiarato infondata l'eccezione di incostituzionalita, sollevata dalla Corte d'Appello di Catanzaro, di una norma che avrebbe consentito al consigliere avv. Gianluca Gallo di subentrare nel posto occupato dal dott. Giuseppe Graziano. a questo punto i giudici della Corte d'Appelo catanzarese dovranno riunirsi, prendere atto della decisione del massimo organismo in fatto di giurisprudenza costituzionale e, a meno di improbabili altri cavilli, dichiarare l'elezione di Gallo a consigliere regionale.
La parte finale della sentenza recita così:
"LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 2, quinto comma, della legge 23 aprile 1981, n. 154 (Norme in materia di ineleggibilità ed incompatibilità alle cariche di consigliere regionale, provinciale, comunale e circoscrizionale, e in materia di incompatibilità degli addetti al Servizio sanitario nazionale), sollevata, in riferimento all’art. 51 della Costituzione, dalla Corte d’appello di Catanzaro, con l’ordinanza indicata in epigrafe.
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 22 febbraio 2017."
Questo è quanto al momento si può arguire, resta il fatto poco simpatico che una persona che non aveva diritto ad occupare uno scanno nel consiglio regionale, per due anni ha partecipato a decisioni politiche sulle quali non aveva diritto di esprimersi. Sappiamo bene che il dott. Graziano ha ricevuto circa duemila consensi più dell'avv. Gallo, ma "dura lex, sed lex" e deve essere rispettata soprattutto da chi dovrà a sua volta legiferare.
Aspettiamo ora come si muoveranno i magistrati catanzaresi.
Antonio MIchele Cavallaro