Terranova da Sibari, un borgo di 5000 anime, posto su un’altura che si adagia sulla piana di Sibari, solcato dalle acque del fiume Crati e non lontano dalla Sila e dal Pollino, non ci sta a rimanere ignorato e negletto come capita al parente povero in una Regione, bella, ma sfortunata come la Calabria. C’è un gran fermento in quest’estate. La rielezione del capo dell’esecutivo, Luigi Lirangi, ha galvanizzato non solo il riconfermato Sindaco, ma l’intero staff che ha condiviso il progetto amministrativo, premiato dagli elettori. La decisione di affidare a Giulio Pignataro, un esperto del ramo, l’istituito ufficio “Turismo Terranova da Sibari”, sembra la strada giusta per la promozione di una realtà che non ha nulla da invidiare a centri che godono notorietà perché sapientemente rappresentati.
Terranova da Sibari, oggi definita “Terra dei due Papi (S.Dionisio e S.Telesforo perché se ne rivendica la conterraneità) custodisce beni culturali di notevole interesse non solo per i cultori d’arte, situati in chiese suggestive di antico splendore. Il centro storico, in cui sorge il castello, datato intorno al 1100, è di rara bellezza con i vicoli che ricordano siti ammirati perché tanto reclamizzati. L’iniziativa di tour-operators sta suscitando l’interesse di gruppi di turisti che hanno già visitato la realtà che si tenta di scoprire. Anche l’esperto operatore turistico, Antonio Michele Cavallaro, è stato chiamato per un parere sull’iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale, decisa a rompere l’atavica rassegnazione che è stata d’inciampo a vincere ritrosìe e incredulità. Emerge, quindi, chiara la volontà di coinvolgere esperti del settore, i media, la stampa e, soprattutto i cittadini. L’impresa riuscirà, infatti, se la comunità tutta collaborerà offrendo ai visitatori la cordialità che si deve agli ospiti ed i prodotti prelibati della terra che conquistano il palato di chi li prova. Avere deciso collegamenti con centri prestigiosi come Altomonte, Villapiana, emittenti televisivi e radiofoniche consentirà di raggiungere lo scopo prefissato: fare conoscere un Borgo che merita di essere presente negli itinerari turistici nazionali ed esteri. Il buon esito del progetto promozionale si ripercuoterà sull’intera sibaritide che rappresenta l’area più interessante del Meridione d’Italia e d’Europa. Un borgo isolato e sconosciuto non giova a se stesso né all’intero territorio su cui gravita. Buon lavoro a tutti i soggetti chiamati allo scopo.
Raffaele Caracciolo