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L'ultima fesseria: "L'Italia è sempre stata di destra"

Sul "Fatto Quotidiano" di oggi campeggia in prima pagina la foto che vedete a lato. La destrsputtanopoli_il_fatto.jpga al governo a poco per volta sta tirando fuori dai guai tutti i suoi compagni,... oops camerati, di merende. Ma quello che ha attirato la nostra attenzione é l'articolo di spalla in prima pagina di Marco Travaglio dal titolo "DI DESTRA SARA' LEI". Travaglio con la solita precisione di taglio goniometrico così inizia: L’ ultima fesseria è che l’Italia è sempre stata di destra. Lo ripetono quelli di destra, affinché l’opposizione si rassegni". Poi cita una sfilza di dati elettorali dal 1994 quando il Polo Berlusconi-Fini-Bossi-Casini giunse a governare col 42,8%, e dall'altra parte i Progressisti (34,3) e Patto Segni-Ppi (15,7) li superavano insieme, fino al 2022  con le Destre al 43,7% ancora al governo e tutti gli altri, Progressisti 26,1%, 5Stelle 15,4$ e Azione-Iv% 7,9% per un totale di 49,4% a stare a guardare; a dimostrazione che l'Italia proprio tutta di destra non lo é certamente. Se poi aggiungiamo le astensioni arriviamo a cifre molto più elevate. Ma Travaglio continua con un'osservazione che condividiamo in toto: "Nel 2013, se il Pd di Bersani avesse accettato la proposta di Grillo “Votiamo Rodotà al Quirinale e governiamo insieme”, l’alleanza giallo-rosa ante litteram avrebbe unito M5S (25,5), Pd (25,4) e Sel (3,2): il 54,1% dei votanti. E ci avrebbe risparmiato il governo Letta con Berlusconi., quattro anni di renzismo e altre catastrofi".

Ovviamente nell'attuale opposizione nessuno è disposto a fare un esame di coscienza approfondito, nessuno vuole fare marcia indietro, neanche di un centimentro, le astensioni dal voto aumentano come abbiamo visto anche con le ultime regionali di Lazio e Lombardia, ed ognuno cerca alibi per giustificare la sconfitta, mentre la nazione viene sgovernata dalla borgatara "affabulatrice" e ... basta. La chiusa di Marco Travaglio è altrettanto asciutta ed essenziale:  "...invece Napolitano si fece rieleggere per stoppare Rodotà, mandare all’opposizione i vincitori e al governo gli sconfitti. La scena si ripeté nel 2018, quando Renzi respinse la proposta di Di Maio di unire il primo, il secondo e il sesto partito (M5S 32,6, Pd 18,8, LeU 3,3), cioè il 54,7 dei votanti, contro le destre arrivate terza, quarta e quinta (Lega 17,3, FI 14, FdI 4,3). L’accordo arrivò nel 2019 col Conte-2 e funzionò così bene che Renzi lo abbatté. Casomai qualcuno non avesse ancora capito perché governa la destra". Non crediamo ci sia altro da aggiungere, Travaglio può non piacere, essere antipatico ma spesso è incontenstabile.

Una chiosa finale sull'attuale situazione di casa nostra, intendiamo Sibaritide, è necessaria. La sinistra, in particolre il PD, o quel che ne resta, fa ancora breccia nell'area del Pollino con Castrovillari che difende le posizioni: Cassano dove la maggioranza pseudo-socialista che riesce a stare a galla spesso con l'aiuto sotterraneo di certa destra, con un colpo di mano si é impadronita del circolo PD locale piazzando il vice-sindaco attuale a segretario, un esempio magnifico di partito al servizio di chi amministra; Villapiana governata per il secondo mandato da un ex-democristiano, appoggiato da una destra arrendevole e con le sinistre rannicchiate in attesa non si sa di cosa; Trebisacce con un'amministrazione nuova di zecca, che non si sa bene da che parte stia, non certo a sinistra dove i resti degli aficionados dell'ex-sindaco sono a difesa di quel che resta del PD locale con il segretario in arroccamento di tipo scacchieristico; Corigliano Rossano, la new-city con un gruppo di governo per definire il quale ci vengono  in mente aggettivi tipo  "fluido" o "ambidestro" guidato da un giovane che parafrasando il grande scrittore Gianni Brera, lo si potrebbe definire "abatino", visto che da mezzo rivoluzionario si è trasformato in un posapiano, alla Rivera, di classe si, ma con distacco. L'ex-consigliere regionale del PD Franchino recentemente ha chiamato a raccolta i maggiorenti del partito di tutto l'arco Ionico cosentino, ma, a nessuno dei presenti è saltato in mente di recitare il "mea culpa" per le continue debacles subite. L'area di sinistra al momento appare parecchio "smarrita", quella almeno formata da chi non ha avuto a che fare col potere politico locale, e quindi continua a non andare a votare. Staremo a vedere se nel frattempo non salta fuori qualcuno in grado di raddrizzare l'albero di questa nave che al momento appare senza nocchiero.

Michele Sanpietro

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