Cari amici sibariti, il nostro concittadino Maurizio Vincenzi che da anni vive in Veneto, impegnato con successo nel difficile mondo della musica di oggi, da sempre mi onora della sua amicizia e spesso mi ha inviato in anteprima notizie sul suo lavoro di cantante, di musicista e compositore, non finendo mai di stupirmi. Questa volta mi ha reso partecipe del suo ultimo lavoro particolarmente impegnativo, infatti ha realizzato un’opera che ha veramente del meraviglioso. La sua vena tipicamente rockettara questa volta si è ispirata alla nostra terra, all’antica e mitica Sybaris. Ha preso spunto dalla millenaria storia di questa straordinaria e leggendaria città per assemblare musica, immagini, storia, fantasia in un racconto fantastico particolarmente godibile e, non per ultimo, molto originale.
Maurizio ha realizzato un pezzo musicale rock/metal adattandolo ad un testo non facile, infatti non si tratta delle solite rime del tipo cuore-amore, ma di un testo che ha dovuto tener conto della storia osservata sotto la lente speciale della fantasia. Le antiche divinità della Grecia classica, Poseidone, Giove, Giunone, Minerva, Apollo e le località scelte, i fiumi come il Crati, e i personaggi che conosciamo dai racconti degli antichi storici come il mitico Is di Elice, fondatore dell’arcaica città di Sybaris, ruotano nel racconto che l’autore, in chiave moderna, offre ai suoi numerosi fans.
Il nostro Maurizio così si è espresso raccontandomi del suo lavoro:
“Parlare di un qualcosa legato alla mia infanzia al mio paesello dove sono nato e cresciuto mi ha reso orgoglioso e determinato più di altre cose realizzate in precedenza. Ho avuto spesso intensi brividi che aumentavano man mano che la penna andava avanti con il racconto... Spero di trasmettere anche ad altri, almeno un piccolo frammento di ciò che ho provato”
Il lavoro in effetti è un vero e proprio cortometraggio della durata di circa 30 minuti di cui, ovviamente, fa parte anche il brano musicale di cui ho scritto precedentemente, nel progetto sono state coinvolte circa 150 comparse, sono state utilizzate 15 location, tra la Calabria e il Veneto; nelle riprese oltre alla zona archeologica di Sibari sono state inserite strutture caratteristiche dell’epoca magno greca e località del Veneto come ad esempio il fiume Piave, Nervesa della Battaglia, le Pianezze di Valdobbiadene, tutti luoghi che sono stati scelti per alcune caratteristiche utilizzabili nel racconto di Maurizio.
Sono state coinvolte oltre 250 persone tra musicisti, attori, comparse, staff, costumisti, personale di scena, istituzioni, tecnici, cameraman, addetti alla sicurezza. Sono state allestite e programmate e realizzate le diverse scenografie, ricreata l'area stand per il set principale, nonché gli spogliatoi, il bar, l'area ristoro, la zona per i cavalli e tantissime altre cose.
Il singolo "Sybaris" (Il testo nell'allegato) colonna sonora del video-film, è stato masterizzato presso gli Abbey Road Studios (resi famosi dai mitici Beatles e non solo, gli studios infatti hanno visto passare anche, Queen, Iron Maiden e tantissimi altri) e, naturalmente non vediamo l'ora di ascoltarlo.
Ma vediamo di raccontare in breve il contenuto di questo cortometraggio. Al centro della narrazione vi è lo Statere Sibarita, la moneta incusa raffigurante un toro con la testa rivolta all’indietro, che verrà chiamata nel racconto anche “oggetto o cimelio divino”. Essa sarà l’anello di congiunzione di tutto il racconto, mentre “la voce narrante” immagina, racconta e profetizza tutta la storia di SYBARIS.
la moneta/oggetto (dotata di energia divina, è considerata di buona sorte per chi ne entra in possesso, rendendolo invincibile) si trova in un punto dell'universo che fluttua tra raggi di energia e particelle di luce. Hera moglie di Zeus se ne impossessa e la consegna ad un messaggero dell’Olimpo, Tempio delle divinità greche, perché la consegni ad un bambino che vive tra le valli del Peloponneso in Grecia, nel IV anno della VII Olimpiade (749 a.C.),
Il bambino "prescelto" è Is di Helice il quale fino alla morte non si separerà mai da quell'oggetto divino. Divenuto adulto si reca a Delfi dall'oracolo del dio Apollo che gli manifesta 3 profezie:
1. Un viaggio per Mare (lo Jonio) e lo sbarco nei pressi della foce del fiume Krathis.
2.La fondazione, la nascita, la ricchezza, la vita, la maestosità e la potenza di Sybaris
3. La distruzione e la devastazione della civiltà sibarita e della sua città ad opera di Kroton per mano dell'erculeo Milone (il braccio) e dell'illustre Pitagora (la mente).
Presa coscienza delle profezie dell'oracolo, Is decide comunque di seguire le indicazioni profetiche sperando di cambiare il destino dell'ultima riguardante la distruzione della grandiosa città che andrà a fondare.
Nel video scorreranno alcune scene riguardanti eventi storici documentati da fonti riconosciute.
Ad un certo punto parte anche la canzone "Sybaris" che da vigore alla storia/leggenda della polis greca mentre la narrazione incalza con l'esercito crotoniate che sconfigge i sibariti e il successivo allagamento della loro città tramite la deviazione del fiume Krathis e quindi la definitiva scomparsa di SYBARIS
Nel finale, di pura fantasia, ambientato nella Sibari dei giorni nostri, avviene il ritrovamento presso il parco archeologico della sibaritide, della "moneta/oggetto" appartenuta ad IS capo degli Achei.
L'Evento del ritorno alla luce del "cimelio antico" è seguito dalla dea Hera apparsa nel luogo del ritrovamento, se ne riappropria e lo riporterà quindi, nello stesso punto dell'infinito dove lo aveva preso 2749 anni prima per farlo avere al piccolo greco del Peloponneso, si chiude così la fantastica storia.
L'ultima scena, interessa il vecchio scrittore eremita che dopo aver scritto l'ultima parola sul suo antico libro, rivolge il pensiero verso tutti gli innocenti che versarono fiumi di sangue e verso quel popolo coinvolto in una straziante storia appartenuta ad una sventurata ma altrettanto unica, gloriosa ed impareggiabile città che fu “Sybaris”.
Ce n’é abbastanza per essere estremamente curiosi di vedere ed ascoltare il filmato di cui ho brevemente descritto il contenuto. A dire il vero Maurizio mi ha inviato anche un video che spero di poter in qualche modo condividere con tutti voi.
Avrete capito l’amore che Maurizio ha per la sua e la nostra Sibari, sarà certamente scusato se la fantasia ha, a volte, duettato con la verità storica, ma quella di cui abbiamo scritto è un’opera d’arte e come tale bisogna accettarla per quello che è.
Questo per il momento è tutto con la speranza di poter vedere quanto prima il lavoro di Maurizio al quale non posso che dire grazie a nome mio, a nome dei sibariti e di tutti calabresi per l’intraprendenza e la volontà di realizzare un’opera di tale portata.
Antonio Michele Cavallaro
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