Il 30 ottobre del 1944 moriva il compositore francese Paul Ladmirault (Nantes 1877- Parigi 1944). Allievo a Parigi di André Gedalge e Gabriel Fauré, fu un bambino prodigio e s’impegnò molto attivamente nel movimento culturale della sua nativa Bretagna. I suoi compagni di classe furono Maurice Ravel, Florent Schmitt e Charles Koechlin. Modesto, poco propenso al mondano, lasciò Parigi mentre la sua notorietà gli prometteva una buona carriera. Fu quindi a Nantes, la sua città natale, che divenne professore al Conservatorio nel 1920. Le sue opere sono intrise di Bretagna e paesi celtici, di cui amò le melodie dallo straordinario potere evocativo.
scrisse due opere, un balletto, molti lavori sinfonici fra cui il poema En Forêt (apprezzato anche da Debussy), musica sacra e da camera. La sua produzione strumentale, che si riallaccia alle tendenze tardoromantiche della musica a programma, si ispira ai canti e alle leggende della Bretagna. Claude Debussy scrisse che il suo lavoro possedeva una "fine musicalità onirica", commentando in questo modo il suo carattere tipicamente esitante che suonava come se avesse "paura di esprimersi troppo". Florent Schmitt disse di lui: "Tra tutti i musicisti della sua generazione, è stato forse il più talentuoso, il più originale, ma anche il più modesto". Propongo l’ascolto del bellissimo Valse triste, pour piano et orchestre (1933). (CLICCARE QUI')