L'8 Aprile ricordiamo tre grandi che pur diversi fra loro hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica. Gaetano Donizetti che in questo giorno del 1848 lasciava questo mondo. Il tenore Franco Corelli che invece nacque l'8 aprile del 1921 e lo chansonnier belga Jacques Brel che nacque nel 1929. Eccovi alcuni cenni biografici e l'invito all'ascolto di alcuni brani.
L’8 aprile del 1848 moriva il compositore italiano Gaetano Donizetti (1797-1848). Nato da una famiglia povera, ebbe la possibilità di studiare musica grazie alle “Lezioni caritatevoli di musica” dirette e fondate da Simon Mayr, alle quali fu ammesso nel 1806. Mayr in persona, intuendo le grandi doti del ragazzo, lo seguì nei primi anni di studio e lo raccomandò poi a padre Mattei nel celebre Liceo musicale di Bologna. Questo tipo di formazione, non immune da influenze dei classici viennesi, trova riscontro in tutti i primi lavori di Donizetti. La vera personalità del compositore bergamasco cominciò a manifestarsi nel 1824 con la realizzazione dell’opera buffa L’ajo nell’imbarazzo. Grande operista, scrisse più di 70 opere oltre a numerose composizioni di musica sacra e da camera. Tra le opere di Donizetti oggi più rappresentate vanno menzionate L'elisir d'amore, Lucia di Lammermoor e Don Pasquale. Non mancano ovviamente altri capolavori. L’instancabile produzione di Donizetti continuò anche negli anni successivi al trionfo di Lucia di Lammermoor nonostante i ripetuti lutti famigliari (fra il 1836 e il 1837 gli morirono i genitori, una figlia e la moglie Virginia). Compositore molto prolifico, contribuì notevolmente a piegare il "bel canto" verso una più profonda e drammatica concezione teatrale, anticipando in tal modo la grande e meravigliosa "stagione verdiana". La frenetica attività ebbe tuttavia gravi conseguenze per la sua salute tanto che nel 1845 a Parigi (dove si era trasferito su invito di Rossini) fu colto da paralisi e da scompensi mentali. Rimase per circa un anno in una casa di cura ma senza apprezzabili miglioramenti tanto che i famigliari decisero di ricondurlo nella sua città natale, Bergamo, dove morì a soli 50 anni.
ASCOLTATE DALL'OPERA "L'ELISIR D'AMORE" L’ARIA “UNA FURTIVA LACRIMA” eseguita da Giuseppe Di Stefano
L’8 aprile del 1921 nasceva ad Ancona il tenore Franco Corelli (1921-2003). Esordì in Carmen di Bizet a Spoleto nel 1951 cantando in seguito nei maggiori teatri del panorama lirico mondiale. Ebbe voce di colore scuro, di grande ampiezza ed estensione, dotata di grande tecnica e di un fraseggio vigoroso; è considerato il maggior tenore “di forza” del periodo 1955-70. Si ritirò dalle scene nel 1976 all’apice della celebrità e dello splendore vocale. Al di là di ogni giudizio critico, Corelli è stato in assoluto, per mezzi vocali ed interpretativi, una della massime figure tenorili della seconda metà del Novecento. Dotato della rara caratteristica di abbinare un registro centrale estremamente ampio ad acuti sfolgoranti, grazie allo studio assiduo ha saputo piegare a belle modulazioni un materiale vocale di non facile "gestione", proprio per il grande volume, ed in origine non privo di asprezze e disomogeneità. Ha eccelso nel repertorio lirico-spinto e drammatico, con validissime puntate nel campo del repertorio romantico ottocentesco di forza. In un articolo sul mensile Musica Viva, il musicologo Rodolfo Celletti ebbe a citare: "le colate in tutto bronzo del titanico Corelli"; inoltre, nel volume Voce di tenore, lo stesso Celletti afferma: "...i suoi acuti sembravano addensarsi sulla platea della Scala come una cupola sonora": immagini che cercano di descrivere le sensazioni di ampiezza, potenza, morbidezza e duttilità che suscitava il suo straordinario e meraviglioso canto.
ASCOLTATE NESSUN DORMA DALLA TOSCA DI PUCCINI
l'8 aprile del 1929 nasceva il cantautore e attore belga Jacques Brel (1929-1978). Tra i maggiori cantautori del Novecento, la forza evocativa dei suoi testi ha ammaliato innumerevoli star della musica di ieri e di oggi. Nato a Schaerbeek, a 3 km da Bruxelles, e scomparso a Bobigny nell'ottobre del 1978, iniziò a suonare nei cabaret di Parigi e tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Settanta raggiunse il successo pubblicando 13 album. Apprezzato anche come attore e regista teatrale, lasciò celebri brani, su tutti Ne me quitte pas, reinterpretate o tradotte da artisti come Céline Dion, Nina Simone, David Bowie e gli italiani Gino Paoli, Patty Pravo e Franco Battiato.