Al 17 giugno, sono legati due grandissimi compositori che hanno segnato il panorama musicale dei secoli in cui hanno vissuto il XIX e il XX sec.. Vediamo di conoscerli brevemente com'é nostro costume un po' più da vicino.
Il 17 giugno del 1882 nasceva il compositore russo Igor Stravinskij (1882-1971). La sua infanzia, dominata da un padre autoritario, fu la cosa più lontana dall'artista cosmopolita che sarebbe poi divenuto. Terzo di quattro figli, ebbe sempre rapporti difficili in famiglia. Trascorse i lunghi inverni nell'appartamento di città e le brevi estati in campagna, riportandone felici ricordi tra cui i canti delle donne dei villaggi che rimasero impressi indelebilmente nella sua memoria. Anche se il padre (Fëdor Ignat'evič Stravinskij) era un celebre basso del Teatro Mariinskij, il giovane Igor non si dedicò alla musica fino ai nove anni quando intraprese lo studio del pianoforte; i suoi progressi furono rapidi ed iniziò presto ad improvvisare e a leggere spartiti d'opera. Dopo il liceo fu indirizzato a studi di giurisprudenza a cui si dedicò senza convinzione, laureandosi tuttavia nel 1905; continuò comunque per proprio conto gli studi di armonia, contrappunto e di pianoforte con Madame Khachperova, che era stata alunna di Anton Rubinstein. All'università conobbe il figlio del compositore Nikolaj Rimskij-Korsakov, Vladimir, che divenne suo buon amico e che nel 1902 gli fece conoscere il padre. Rimskij-Korsakov lo accolse inizialmente con riserva e gli sconsigliò di iscriversi al conservatorio; in seguito però accettò di dargli lezioni private e lo prese come allievo. Il legame fra Stravinskij e il suo maestro durò fino alla morte di quest'ultimo (avvenuta nel 1908) e fu sempre caratterizzato da un grande affetto reciproco. Tuttavia Stravinskij si considerò sempre autodidatta in quanto pur avendo avuto da Rimskij-Korsakov insegnamenti preziosi sull'armonia e in particolare sull'orchestrazione, non lo ritenne mai un profondo insegnante, lamentandone spesso la superficialità. Era ancora giovane quando il 23 gennaio 1906 sposò la cugina Katerina Nossenko che frequentava sin dall'infanzia. I due ebbero quattro figli e rimasero sposati fino al 1939 quando Katerina morì di tubercolosi. Ma il legame sentimentale più significativo fu quello con la seconda moglie, Vera de Bosset, con la quale intrecciò una relazione già durante il primo matrimonio. Stravinskij divenne presto un cosmopolita con grande spirito di intraprendenza, notevole senso per gli affari e trovandosi a proprio agio in molte grandi città. Parigi, Venezia, Berlino, Londra e New York: tutte ospitarono sue apparizioni con successo, sia come pianista che come direttore d'orchestra. La maggior parte delle persone che lo conoscevano per via delle sue performance pubbliche ne parlava come di una persona cortese, gentile e servizievole. Ad esempio, Otto Klemperer, che conosceva bene anche Schoenberg, diceva di aver sempre trovato Stravinskij molto più cooperativo e più facile da trattare. Nel periodo fra le due guerre la sua attività fu molto intensa e si stabilì definitivamente a Parigi (1934) acquisendo la cittadinanza francese. Gli anni fra il 1939 e il 1940 furono i più bui per il compositore: vennero infatti a mancare, a breve distanza l'una dall'altra, la madre, la moglie e la figlia Mika; egli stesso fu a lungo ricoverato per una grave tubercolosi. Le sue composizioni però non risentirono di queste vicende dato che le implicazioni emotive delle sue esperienze umane non influenzarono la sua musica: infatti l'aspetto emotivo non influenzò mai di fatto la sua concezione dell'arte. Nel 1939 partì per gli Stati Uniti dove fu chiamato per tenere un corso di poetica musicale ad Harvard. Sorpreso dagli eventi bellici si stabilì prima a Los Angeles e poi ad Hollywood e divenne cittadino naturalizzato nel 1945, vivendo negli Stati Uniti fino alla sua morte avvenuta a New York nel 1971. Per espressa volontà del compositore la sua tomba si trova a Venezia nel settore ortodosso del cimitero monumentale dell'isola di San Michele accanto a quella di Sergej Pavlovič Djagilev* suo amico e vecchio collaboratore dei balletti russi, morto a Venezia nel 1929. La maggior parte dei lavori di Igor Stravinskij rientra nell'ambito del neoclassicismo e poi della serialità, ma la sua popolarità presso il grande pubblico si deve in particolare ai tre balletti composti durante il suo primo periodo (noto come il periodo russo): L'uccello di fuoco (1910), Petruška (1911) e La sagra della primavera (1913), opere che reinventarono il genere del balletto. Stravinskij scrisse per ogni tipo di organico, spesso riutilizzando forme classiche. La sua opera omnia include composizioni d'ogni genere, dalle sinfonie alle miniature per pianoforte.
*Forse il compositore più importante a collaborare con Djagilev fu proiprio Igor' Stravinskij. A Pietroburgo Djagilev sentì i primi lavori per orchestra del giovane Stravinskij, Fuochi d'artificio e Scherzo Fantastique, e ne fu tanto impressionato da chiedergli di arrangiare alcuni brani di Fryderyk Chopin per i Balletti russi. Nel 1910 gli commissionò la prima partitura originale per i balletti: L'uccello di fuoco. Poco dopo seguirono Petruška (1911) e La sagra della primavera (1913) e i due lavorarono insieme anche in Pulcinella (1920) e Les noces (1923).
Il 17 giugno del 1818 nasceva a Parigi il compositore Charles Gounod (1818-1893), uno dei maggiori operisti francesi dell’Ottocento. Fu il secondogenito del pittore François Louis Gounod e della pianista Victoire Lemachois. Nel 1823 (quando Charles aveva solo cinque anni) la famiglia trovatasi in gravi problemi finanziari derivanti dalla morte prematura del padre, sbarcava il lunario grazie alla madre che si vide costretta a dare lezioni di pianoforte per poter crescere i figli. Entrato al liceo nel 1829 Gounod intraprese contemporaneamente regolari studi musicali con Antonín Reicha proseguendoli poi al conservatorio di Parigi sotto la guida di Halévy, Paer e Lesueur. Nel gennaio del 1831 si recò con la madre ad una rappresentazione dell'Otello di Rossini e nel 1832 fu la volta del Don Giovanni di Mozart. I due avvenimenti convinsero il giovane Gounod a diventare un compositore. Nel 1839 si recò a Roma a Villa Medici in seguito alla vittoria del Prix de Rome. Vi rimase dal 1840 al 1843 (nella capitale pontificia maturò una speciale predisposizione per la musica sacra), per poi trasferirsi a Vienna ove diresse un proprio Requiem e a Lipsia dove ebbe modo di conoscere Felix Mendelssohn. Rientrato in patria, fu colto da una forte crisi interiore per la quale trasse conforto da una profonda meditazione religiosa; non riuscì mai a decidere di intraprendere la vita sacerdotale ma fu proprio tale profonda devozione a portarlo a scrivere fino alla fine dei suoi giorni moltissime opere sacre, tra cui la celebre Ave Maria, nata inizialmente come parafrasi per violino e pianoforte sul primo preludio del Clavicembalo ben temperato di Bach e successivamente rielaborata per coro omofono e orchestra, composizione che non fu mai destinata all’esecuzione liturgica. Solo nel 1851 si volse al teatro d’opera, con Saffo, cui seguì nel 1859 il grande successo di Faust (da Goethe) e nel 1867 Roméo et Juliette (da Shakespeare), tuttora una delle opere più rappresentate di Gounod. Da allora fu l’incontrastato signore delle scene liriche francesi, e uno dei compositori più richiesti in Europa. Una curiosità: negli anni '60 del secolo scorso la sua Marcia funebre per una marionetta (1873) venne usata come tema musicale per le serie televisive Alfred Hitchcock Presents e The Alfred Hithcock Hour.
a cura di Luigi MAFFEO