Lo ricordate il film "Le piace Brahms" interpretato da un impareggiabile Anthony Perkins, una bellissima Ingrid Bergmann e il grande Yve Montand tratto dal romanzo di Françoise Sagan? Beh dimenticatelo, perché oggi vi parlo, carissimi amici ed amiche musicofili, del musicista o meglio di una delle sue composizioni, e come si fa a non amare Brahms! 145 anni fa, "il 18 novembre del 1875 avvenne la prima esecuzione a Ziegelhausen (Heidelberg) del Quartetto per pianoforte e archi n.3 in do minore op.60 di Johannes Brahms. I tre Quartetti con pianoforte di Johannes Brahms op.25 in sol minore, op.26 in la maggiore e op.60 in do minore giungono al termine del suo periodo Sturm und Drang e all'inizio del suo personale "classicismo" nel quale pur mantenendo la divisione fra le varie sezioni della forma-sonata, ammorbidisce e fluidifica i contrasti tematici attraverso l'elaborazione progressiva del materiale musicale. La composizione del Quartetto in do minore op.60 ebbe inizio intorno al 1855, quando l'amico e mentore Robert Schumann accusava gli atroci tormenti della malattia mentale che l'avrebbe di lì a poco portato alla morte. Insoddisfatto della sua opera e disturbato da questi eventi, Brahms decise di abbandonare il Quartetto; soltanto 17 anni più tardi, nel 1873, l'opera tornò a interessare il musicista che ne cambiò la tonalità, ne rivide il primo movimento, inserì uno Scherzo fra il movimento d'apertura e l'Andante e compose ex novo il Finale. Il lavoro venne concluso nel 1875, esattamente vent'anni dopo la sua prima concezione. Ma il carattere drammatico e appassionato di questa pagina rimase inalterata e si rifà a quegli anni tormentati della vita del musicista amburghese. Alessandro De Bei" - (Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 260 della rivista Amadeus).
Invitandovi all'ascolto ringrazio per l'interesse per la buona musica, quella che non tradisce mai. cliccare quì.