Il 16 gennaio 1728 nasceva a Bari il compositore Niccolò Piccinni (1728-1800). Studiò con Leonardo Leo e Francesco Durante, presso il Conservatorio di Sant'Onofrio a Napoli. Per questo dovette essere grato all'arcivescovo di Bari, che provvide a pagare i suoi studi, poiché il padre di Piccinni, sebbene fosse anch'egli un musicista, si era opposto al fatto che il figlio seguisse la sua stessa carriera. Si dilettava anche nel suono di strumenti a fiato e chitarra classica. Dopo gli studi, nel 1754 fece rappresentare la sua prima opera (Le donne dispettose) con notevole successo, conquistando in pochi anni nella città partenopea una posizione di primo piano. Si impose al pubblico italiano ed europeo nel 1760 con la rappresentazione a Roma dell'opera Cecchina, ossia la buona figliola su libretto di Carlo Goldoni, considerata il suo capolavoro.
Nel 1776 si trasferì a Parigi dove era stato chiamato dai sostenitori del gusto italiano per contrastare il crescente successo di Gluck, trovandosi coinvolto, suo malgrado, nella polemica e senza troppa convinzione. E’ anzi significativo il fatto che che le sue opere di questi anni risentino del clima francese e mostrino di assimilare esperienze gluckiane. La rivoluzione spinse Piccinni a tornare a Napoli nel 1791.
Inizialmente ben accolto fu poi sospettato di giacobinismo e condannato a 4 anni di arresti domiciliari, per tornare poi a Parigi nel 1798. Piccinni fu il maggior operista della scuola napoletana della generazione immediatamente precedente a quella di Paisiello. Compose anche sinfonie (ouvertures), sonate per clavicembalo, una messa e altra musica sacra. Morì a Passy, presso Parigi, il 7 maggio 1800 all'età di 72 anni.
Vi invito all’ascolto di "La Cecchina" - (se non avete tempo visto che l'intera opera dura più di 2 ore, vi consiglio di ascoltare almeno i primi 10 minuti, musica godibilissima)