Venerdì 14 Luglio, nella corte interna del Museo Diocesano e del Codex di Rossano Calabro, si è tenuto un incontro dibattito dal tema: “I Musei ecclesiastici di fronte alla sfida del contemporaneo. La Calabria è pronta?” la dott.ssa Cecilia Perri, presidente dell’Ass. “Insieme per Camminare” e coordinatrice della manifestazione ha introdotto il tema dell’incontro cedendo poi il microfono a don Giuseppe Straface, direttore del Museo diocesano per i saluti di circostanza e poi ai relatori: Domenica Primerano, presidente dell’AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani) nonché direttore del Museo Diocesano di Trento; Tonino Sicoli, Direttore MAON (Museo d’arte dell’Otto e Novecento di Rende); Lucia Lojacono, direttore Museo diocesano di Reggio Calabria nonché membro del direttivo di AMEI; Michele Abastante dell’Associazione “Insieme per camminare”, ente gestore del Museo diocesa e del Codex.
La dott.ssa Primerano ha dapprima ha diffusamente parlato dell’importanza strategica dei musei diocesani non solo come “luoghi di conservazione” per la conseguente messa in sicurezza di opere d’arte sacra di grande valore, ma come punti d’incontro per un’operazione di “avvicinamento” al “verbo” da parte di poco-credenti e anche da coloro che appartengono per nascita, per tradizione e per cultura ad altre fedi, ormai in grande numero presenti nel territorio italiano. L’arte può essere un mezzo importante per facilitare l’integrazione nella nostra cultura delle migliaia di bambini di origine straniera che frequentano le nostre scuole a tutti i livelli. La presidente dell’AMEI ha anche introdotto la necessità di approccio con l’arte moderna, che è risultato finora sempre difficile, ma che deve necessariamente trovare un punto d’incontro con la Chiesa affinché gli artisti di oggi possano esternare liberamente il proprio personale senso del divino senza doversi rifare all’antico. A questo proposito è stato particolarmente interessante l’intervento del prof. Franco Filareto che, dopo aver espresso il proprio personale compiacimento per l’iniziativa, ha fatto presente che in Rossano esiste “Il Cenacolo degli artisti per il Codice che non c’è” (di cui egli stesso è presidente n.d.r.) di cui fanno parte 28 pittori sconosciuti del territorio di Rossano che hanno realizzato altrettanti dipinti del CODICE CHE NON C'E', trasferendo sulla tela le loro “impressioni” inerenti passi del vangelo non presenti nel CODEX. Una iniziativa molto interessante e da seguire con attenzione, che può certamente portare molto lontano, perché costringe gli artisti a “scoprire”, attraverso la propria sensibilità artistica, il CODEX, (o altra opera sacra) farlo proprio ed “inventare” letteralmente delle scene originali, diciamo “a corollario”. Il prof. Filareto ha parlato anche del Museo diocesano come “scuotitore di coscienze” (sopite, aggiungiamo noi) per coloro che vivono nella Chiesa e per la Chiesa, siano costoro parroci, religiosi/e o laici che svolgono importanti funzioni come insegnanti di religione, membri di consigli pastorali, catechisti ecc. e che, purtroppo, non erano presenti in quell’occasione.
A concluso i lavori l’intervento dell’Arcivescovo di Rossano-Cariati mons. Giuseppe Satriano, che ha puntualizzato quanto espresso dai relatori dichiarandosi sempre pronto a venire incontro a ogni iniziativa atta a promuovere, attraverso il museo ed il Codex, il messaggio cristiano d’amore universale.
Un incontro di alto livello che meritava una platea ben più ampia per gli argomenti trattati e per gli spunti di riflessione che ne sono scaturiti, ci auguriamo che ne seguano degli altri magari con la presenza di artisti di comprovata capacità interpretativa di temi religiosi visti con sentimenti aderenti alla realtà contemporanea.
Foto: In alto, Tavolo dei relatori - a seguire, durante i lavori: mons. Satriano e il prof. Filareto
Michele Sanpietro