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De André: Genialità e Cultura

andre.jpgAscoltando una canzone di Fabrizio de André del ’64 dal titolo “Valzer per un amore” mi è venuta voglia di saperne di più sulla intuizione poetica e musicale del grande Fabrizio, così ho scoperto (mi scuseranno i cultori e i tanti fans di De Andrè per la mia ignoranza) che la melodia è per gran parte tratta da “Valzer Campestre” uno stupendo brano dell’autore e direttore d’orchestra palermitano Gino Marinuzzi vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900. Il brano uscì sul lato B del 45 giri che conteneva la celeberrima “Canzone di Marinella”.

Ma non finisce qui, perché anche il testo bellissimo, fu ispirato a De André da un sonetto del grande poeta francese Pierre de Ronsard vissuto nel 16° secolo (1524-1585). Ancora una volta mi meraviglio nello scoprire la grande curiosità del cantautore genovese per le forme d’arte di qualsiasi genere e di qualsiasi tempo e per la sua capacità di riuscire a mettere insieme un poeta del ‘500 con un musicista dei primi del ‘900: genialità ed enorme capacità di assorbire e ritrasmettere sensazioni ed emozioni. Semplicemente UNICO.

Vi suggerisco la lettura del testo del poeta francese P. de Ronsard e poi quello di De André

Quand vous serez bien vieille

Quand vous serez bien vieille, au soir, à la chandelle,
Assise auprès du feu, dévidant et filant,
Direz, chantant mes vers, en vous émerveillant :
Ronsard me célébrait du temps que j’étais belle.

Lors, vous n’aurez servante oyant telle nouvelle,
Déjà sous le labeur à demi sommeillant,
Qui au bruit de mon nom ne s’aille réveillant,
Bénissant votre nom de louange immortelle.

Je serai sous la terre et fantôme sans os :
Par les ombres myrteux je prendrai mon repos :
Vous serez au foyer une vieille accroupie,

Regrettant mon amour et votre fier dédain.
Vivez, si m’en croyez, n’attendez à demain :
Cueillez dès aujourd’hui les roses de la vie.

E quì di seguito il testo di De André

Valzer per un amore

Quando carica d'anni e di castità
tra i ricordi e le illusioni
del bel tempo che non ritornerà,
troverai le mie canzoni,
nel sentirle ti meraviglierai
che qualcuno abbia lodato
le bellezze che allor più non avrai
e che avesti nel tempo passato
ma non ti servirà il ricordo,
non ti servirà
che per piangere il tuo rifiuto
del mio amore che non tornerà.
Ma non ti servirà più a niente,
non ti servirà
che per piangere sui tuoi occhi
che nessuno più canterà.
Ma non ti servirà più a niente,
non ti servirà
che per piangere sui tuoi occhi
che nessuno più canterà.
Vola il tempo lo sai che vola e va,
forse non ce ne accorgiamo
ma più ancora del tempo che non ha età,
siamo noi che ce ne andiamo
e per questo ti dico amore, amor
io t'attenderò ogni sera,
ma tu vieni non aspettare ancor,
vieni adesso finché è primavera.

E per ascoltare la canzone CLICCARE QUI'

Antonio M. Cavallaro

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