Ieri 25 novembre si è tenuto presso l’Hotel Villa Santa Maria in località Piana di Cerchiara il convegno "La Salute non è un gioco" organizzato dalla Comunità Terapeutica "Il Mandorlo" di Cassano allo Ionio.
Dal comunicato diffuso nei giorni precedenti l’evento apprendiamo che: “La Comunità Terapeutica "Il Mandorlo", attiva da diversi anni sul territorio cassanese, da qualche tempo ha ampliato i servizi all'utenza anche con l'inserimento della diagnosi, la cura e la prevenzione della dipendenza da gioco d'Azzardo. Il Progetto GAP (Gioco d'Azzardo Patologico) nasce ad opera dell' ASP di Cosenza. Il progetto si propone di mettere in atto un articolato programma di prevenzione e cura della Ludopatia attraverso un lavoro di rete con Enti Locali, famiglie, scuole e Privato Sociale. Le Comunità Terapeutiche si propongono di realizzare il progetto attraverso un percorso semiresidenziale in grado di garantire la presa in carico multidisciplinare del giocatore e della sua famiglia mediante l'impiego di metodologie basate sulle più avanzate evidenze scientifiche.”
Durante il convegno sono state approfondite le tematiche di quella che, a tutti gli effetti, è una vera e propria patologia: “il gioco d’azzardo”. il Dott. Roberto Calabria, responsabile Serd di Cosenza, nel suo intervento ha detto, tra l’altro, che la cifra spesa nel gioco d’azzardo in provincia di Cosenza supera il Miliardo di Euro, e che i dipendenti della ludopatia sono per la gran parte uomini, il 55% dei quali laureati che svolgono un lavoro, quindi sfatata anche l’idea che del gioco d’azzardo fossero preda solo le categorie meno abbienti e meno acculturate.
Durante il convegno ottimamente moderato dallo Psicoterapeuta Dott. Biagio Frasca sono intervenuti la Dott.ssa Maria Francesca Amendola, Coordinatrice programma dipendenze PRP, la Dott.ssa Anna Di Noia, responsabile Serd Corigliano e Trebisacce, la Dott.ssa Carmela Vitale, Responsabile Ufficio di Piano A.T. Trebisacce, il Dott. Roberto Enrico Barletta, Presidente Fondazione "S.Matteo Apostolo", la Dott.ssa Maria Rita Notaro, Referente GAP - Serd Soverato.
Mentre per la comunità "Il Mandorlo" hanno parlato la Dott.ssa Fiammetta De Salvo, Presidente Soc.Coop. Il Mandorlo, l'Ed. Prof.ssa Giuseppina A. Oliva e la Dott.ssa Antonietta Sconza, responsabili del Progetto GAP.
Ieri sera è apparso chiaro il virtuoso e lodevole sforzo che un ristretto numero di professionisti attivi in enti pubblici e privati ce la mette tutta per arginare i fenomeni sempre più allarmanti delle dipendenze da droga, alcool, gioco, ecc. quindi lo Stato sopporta un peso finanziario certamente importante nel tentativo di frenare quelle che si possono considerare le “dannazioni del nostro tempo”. Per quel che riguarda particolarmente il gioco d’azzardo, la possibilità di accedere a giochi di vario tipo, se non viene incentivata, però viene comunque largamente permessa e diciamo pure favorita. La Lottomatica S.P.A., per esempio, che è una holding italiana a capo di un gruppo di società attive nel mercato del gioco pubblico legale regolarmente autorizzato dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli “raccoglie” una ricca "messe" di diverse decine di Miliardi l’anno. Sul web abbiamo trovato informazioni recenti riguardanti la massa di denaro che viene letteralmente buttata nelle voraci casse di queste organizzazioni cosiddette “legali”. Nel 2020 l’incasso è stato di 88 Miliardi di Euro, una cifra corrispondente più o meno al reddito mensile di circa 51 Milioni di Italiani. E’ importante tener conto che i ricavi del 2020 sono stati inferiori rispetto al 2018 del 17%, a causa della pandemia probabilmente. Tutto ciò senza considerare il gioco clandestino. Il lavoro che questo manipolo di gente di buona volontà svolge è effettivamente non facile, vi è bisogno del supporto della cittadinanza e degli enti locali e di tutte le istituzioni pubbliche presenti sul territorio per essere in grado di dare una risposta ottimale a chi poi richiede aiuto ed assistenza. All’incontro erano presenti e sono intervenuti anche i sindaci di Cerchiara e di Villapiana, rispettivamente il dott. Antonio Carlomagno e l’avv. Paolo Montalti, i quali hanno posto l’accento sulla difficoltà di poter intervenire nelle piccole comunità dove tutti conoscono tutti e quindi l’opera eventuale di intervento diretto risulta particolarmente delicata. Agli operatori de "Il Mandorlo" va tutto la nostra considerazione e il nostro augurio di ben operare per lo sradicamento di questo male subdolo e pericoloso.
Antonio Michele Cavallaro