Questo sito utilizza cookie per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l'esperienza d'uso delle applicazioni. Se vuoi saperne di più o negare il consenso clicca su info. Continuando a navigare o accettando acconsenti all'utilizzo dei cookie.

Esondazione Crati: “Noi vittime della cattiva politica”

Ginese.jpg“L’esondazione del fiume Crati ha purtroppo portato nuovamente alla ribalta tanti anni di cattiva, per non dire inesistente, gestione del territorio, anni di politica assente dalle istanze e dai bisogni dei cittadini, incurante dell’ambiente pubblico e delle più elementari norme di vivibilità. Personalmente, con la mia famiglia ed un bambino di solo un mese, ho vissuto, da residente dei luoghi colpiti da questo tragico evento, tale assurda situazione, e posso dirmi fortunato di essere ancora in vita. Ma ciò non basta e non si può continuare ad accettare un simile stato di cose”. È quanto dichiara Gianluca Ginese, (nella foto) giovane da anni impegnato attivamente in politica e nel sociale, coordinatore del movimento “Aria Nuova – Riferimento Popolare”, che affronta la problematica della recente esondazione del Crati anche e soprattutto in qualità di cittadino “vittima” dell’evento medesimo.

“Esser costretti in pochi istanti ad abbandonare la propria abitazione, su un gommone, assistere inermi alla devastazione delle contrade Thurio e Ministalla, costituite da gente onesta e laboriosa che si è vista portar via i sacrifici di una vita: abitazioni, terreni agricoli, bestiame. Sono trascorsi già diversi giorni da tale sciagura e ancora oggi – tuona Ginese – non abbiamo visto nessun miglioramento, nessun intervento da parte delle preposte istituzioni. Del Commissario straordinario del Comune non abbiamo visto neppure l’ombra, abbiamo solo ricevuto aiuto da parte di associazioni, comitati, realtà parrocchiali, singoli cittadini e famiglie che hanno deciso di contribuire fin da subito e concretamente, innescando una gara di solidarietà per la quale non possiamo che esser loro grati e rivolgere un pubblico ringraziamento. Ma non è giusto ricorrere alla bontà e alla generosità degli altri quando invece ci sono enti che dovrebbero pensare a tutto ciò. L’assenza di interventi di manutenzione e messa in sicurezza degli argini del fiume ha determinato tale situazione, nonostante ripetuti proclami in tal senso. Oggi decine di famiglie sono ancora abbandonate al loro destino, senza una certezza ma con le solite generiche promesse. Cos’altro dobbiamo ancora aspettare? Siamo stanchi della cultura delle chiacchiere e delle parole al vento, di questa politica che ha devastato il territorio e seminato solo negatività, disservizi e carenze che sono adesso sotto gli occhi di tutti”.

Fabio Pistoia

Ultime Notizie

Domenica sera 24 Novembre presso la sede della Sezione della Lega Navale Italiana dei Laghi di Sibari, il Presidente Nazionale...
LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO, TU LO DICI: «IO SONO RE» Il Vangelo della Liturgia di oggi, culmina in un’affermazione...
Errabondando nelle stanze d’archivio del bel palazzo “Serra Cassano” di Napoli alla ricerca di documenti che in qualche modo potessero...
"Apprendo, che in una lettera del Direttore dell'Esecuzione, della Direzione progettazione U.O. Architettura, Ambiente e Territorio S.O. Archeologia, Italfer, Gruppo...
IL FESTIVAL DEL FUMETTO “LE STRADE DEL PAESAGGIO” GIUNGE ALL’EDIZIONE XVII DAL 3O NOVEMBRE AL 1° DICEMBRE COSENZA CELEBRA...

Please publish modules in offcanvas position.