È una storia vecchia come il mondo. Alla stregua del marito geloso della presunta infedeltà della moglie dopo averla appena tradita, oppure di colui il quale nei bar discetta sull’ultima partita della squadra del cuore vista in tv senza esser neppure capace di tirare due calci al pallone, o ancora di chi prende la comunione la domenica a messa ed esce dalla chiesa a suon di parolacce e peccaminosi pensieri.
È l’arte di “chi parla di chi” a sproposito, del pettegolezzo e della calunnia a tutti i costi, e in politica dell’avversario da demonizzare sempre e comunque, dimenticando di guardarsi alle proprie spalle. Accade così anche tra sostenitori dell’una e l’altra fazione dei contendenti in campo per un’ambita poltrona. Si verifica anche a Corigliano Rossano, laddove Giuseppe Graziano, Flavio Stasi e Gino Promenzio si sfidano per il ruolo di Sindaco (il primo) della Città di Corigliano Rossano. Ed è in particolare a quest’ultimo che si addebitano presunte contraddizioni politico-elettorali. Esaminiamole brevemente, pertanto, senza tuttavia mai neppure scalfire la dignità degli interessati.
Punto 1: Promenzio è l’uomo di Franco Pacenza, della sinistra. Niente di più falso. Dinnanzi ad un’antica amicizia che nessuno rinnega, si consultino attentamente le liste di Stasi: in queste figurano un nipote di Pacenza nonché suoi storici collaboratori (Pino Le Fosse), così come Stasi incassa inoltre il sostegno di un’ampia fetta del mondo dei sindacati e in primis della Cgil. Un’ultima nota: nel comizio recentemente tenutosi nel centro storico di Rossano, non sono mancate le bordate di Promenzio proprio ai suoi “amici di partito” per come è stato bistrattato questo territorio negli ultimi anni.
Punto 2: Promenzio ha dato vita ad una “insalata”, con destra centro e sinistra tutt’insieme. Si tratta di una palese esagerazione. Con l’ortopedico, è vero, ci sono anime di diversa estrazione, da simpatizzanti di Forza Italia (ma con nessun candidato al Consiglio comunale con incarichi nel partito) a quelli del Partito Democratico, ma questo nessuno lo ha mai smentito nel solco della trasparenza nei confronti dell’elettorato e della convergenza sul programma di governo. Stasi, dal canto suo, che ha sempre bandito le “ammucchiate”, ha egualmente con sé personaggi legati ai partiti e al passato amministrativo di Corigliano: basti pensare a ex consiglieri di maggioranza dell’Amministrazione Genova (Maria Salimbeni) e dell’Amministrazione De Rosis (Luigi Iacino), nonché giovani che rivestono tuttora ruoli dirigenziali in Forza Italia (Mattia Salimbeni). E questa cosa sarebbe, di grazia? Una “macedonia”? Berlusconi e i suoi, improvvisamente, non fanno più schifo.
Punto 3: Promenzio è l’espressione della vecchia politica. Eccezion fatta per l’ex sindaco di Rossano, Mascaro, che nelle ultime ore ha fatto una dichiarazione di sostegno nei suoi confronti, non si registrano altri binomi del genere, anzi spicca l’assenza di un altro ex sindaco coriglianese, Genova, al fianco dello stesso Promenzio Con Stasi v’è invece platealmente l’ex sindaco di Corigliano, Giuseppe Geraci. Insieme per il rinnovamento.
Tre soli esempi, ma ne potrebbero seguire altri ancora. I “demeriti” di Promenzio diventano “meriti” in casa propria, rinfacciando all’avversario talune medesime scelte. Risuona alla mente l’adagio del “bue che dice cornuto all’asino”. Quando si dice la saggezza popolare!