L’ing. Francesco Gallo ancora una volta ci segnala il problema che assilla il quartiere nautico-turistico denominato “Laghi di Sibari”. Noi tutti cittadini di questo Comune di Cassano Ionio, siamo partecipi delle “sofferenze” che patiscono gli innumerevoli utenti-proprietari-d’immobili che da decenni vivono, sia in modo stanziale che occasionale, all’interno della struttura, per il fatto di non poter usufruire dell’unico sbocco a mare dei natanti piccoli e medi che sono ormeggiati all’interno del grande bacino artificiale. Prima, però, di cominciare a dire, anche per questo grave problema, che c’è un “complotto” in atto o una “perfida macchinazione” cerchiamo di essere obiettivi e cauti. C’è un sequestro in atto da parte della Procura di Castrovillari e tutti sappiamo (almeno quelli dotati di un minimo di discernimento) che la messa sotto sequestro, di un immobile, di un cantiere o di altro bene, viene dichiarata quando c’è un’indagine in corso e il dissequestro può avvenire alla fine di quell’indagine. Su che cosa indaga la Procura? Beh questo dovrebbe saperlo prima di tutto l’Associazione in cui si riconoscono gli utenti-proprietari-d’immobili dei Laghi di Sibari, probabilmente (usiamo questo avverbio per cautela) il Consorzio di Bonifica e gli Amministratori del Comune di Cassano. A che punto è l’indagine? Non lo sappiamo, non ci pare che siano stati “spiccati” mandati di cattura o avvisi di garanzia, quindi il tutto è ancora in “alto mare”, quel mare, dove, per il momento non possono navigare i diportisti dei Laghi. Questo è il pensiero della nostra redazione, che, ovviamente, non ha valore alcuno. Di seguito pubblichiamo l’appello che l’ing. Gallo questa volta indirizza ai parlamentari pentastellati della sibaritide. Non ci resta che augurare “BUONA FORTUNA”, il classico “in bocca al lupo” non ci sta proprio, potrebbe essere, per qualcuno, foriero di un “morso mortale”. Intanto è giunto in redazione un comunicato dell'Associazione Laghi di Sibari, che fa intravvedere una squarcio di luce positiva e che pubblichiamo in coda alla nota dell'ing. Gallo. (per la redazione: Michele Sanpietro)
Lettera aperta alla Senatrice Abate e ai suoi colleghi deputati rappresentanti dell’aria della Sibaritide.
Senatrice Abate, da giorni soffro la completa assenza delle istituzioni preposte sull'annosa problematica che lega la terna Commissariale con le decisioni di liberare, il Canale dello Stombi da lacci e laccioli, alla caparbietà di continuare a sostenere posizioni di contrasto con la Procura di Castrovillari sulla questione dissequestro per ragioni ingiustificate da posizioni legalmente discutibili sul piano procedurale di come trattare i rifiuti di sabbia ancora accumulati da oltre un anno di inutili lavori. Siamo all'approssimarci della stagione estiva, e ancora il problema del canale dello Stombi rimane irrisolto. La stagione nautica, certo siamo sicuri, che è oramai saltata, ma spero anche che salti la testa di qualcuno che ha sostenuto inutili posizioni errate sulla questione del disinsabbiamento e sulle immotivate posizioni di inutili ipotesi è strategie che non hanno portato a risultati alcuno. Gradirei, un suo intervento urgente, con interpellanza scritta al Ministro Toninelli, sulla questione e sulle possibili soluzioni in tempi stretti, non possiamo ulteriormente attendere inermi irrisolvibili e tortuose soluzioni alternative ora poste su un tavolo per poi su un altro essere contraddette; poniamo fine alle considerazioni personali dei soliti suggeritori di corte, che tirano la giacca alle istituzioni facendo tendere la coperta sempre sul lato più corto. Mi sono, ma ci siamo stancati tutti per tanta indifferenza e immane solitudine; non è il momento di proteggere nessuno, qui bisogna uscire allo scoperto e capire come per la seconda stagione il canale dello Stombi rimane chiuso e interdetto alla navigazione.
Non posso tollerare nessun'altra inerzia da parte dei Commissari che rappresentano il Governo con scellerate soluzioni senza testa e senza coda, perché questo atteggiamento non è gestire la cosa pubblica, va ad impedire un esercizio di pubblica utilità e danno di immagine ad un territorio già martoriato dallo scioglimento amministrativo per infiltrazioni mafiose. Queste non sono garanzie di "buon governo" questa è cattiva gestione dei servizi pubblici a danno della collettività.
Duemila residenti, sono imprigionati e reclusi (senza giudizio alcuno) nel bacino delle darsene del Porto dei Laghi di Sibari. Non si capisce, se questa detenzione, risulta legittimata dalla incapacità di risolvere problematiche asfittiche oramai incancrenite, o mala fede di chi non riesce a dialogare con la magistratura e con gli enti preposti per le autorizzazioni necessarie a liberarci da questo annoso problema. Ad oggi non risulta per mia conoscenza, che la regione Calabria abbia rivisto la sua posizione circa la nota di “Chiarimenti e richiesta accertamenti in merito ai lavori di escavo e ripascimento autorizzato con Decreto n.3895 del 26.03.2019” fatta pervenire al Comune di Cassano, all’ARPACAL, Capitaneria di Porto e Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino, per:
- a)sospendere le operazioni di movimentazione limitatamente all’area di escavo del Molo-Nord Lato Sud in virtù della presenza del deposito temporaneo segnalato;
- trasmettere relazione dettagliata in ordine ai nuovi elementi di conoscenza acquisiti e sopra esposti, in rapporto alle operazioni autorizzate dal suddetto provvedimento, esplicitando le ipotesi risolutive da porre in essere;
- trasmettere parere e/o provvedimenti autorizzativi da parte dell’Autorità Giudiziaria competente in ordine all’eseguibilità dei lavori in rapporto al procedimento penale n.2313/2018 RGNR mod.21 oggetto di segnalazione
Non mi risulta ancora, che l’ARPACAL abbia dato pareri favorevoli, sul ripascimento del rifiuto del cumulo di sabbia posto sul Molo Nord-Lato Sud. Non solo, la Procura in data 03.05.2019 ha espresso parere di rigetto della istanza presentata in data 12.04.2019 dall’Ing. D. CALABRO’ nella qualità di Responsabile Pro-Tempore del Settore LL.PP. del Comune di Cassano allo Jonio con la quale “è stato richiesto il dissequestro delle sabbie in corrispondenza della foce del Canale Stombi, oggetto del provvedimento di sequestro del 05.10.2018”.
Gradirei, per quanto sopra esplicitato, che a questo mio accorato appello, i parlamentari tutti del gruppo cinquestelle, rappresentino e si facciano carico delle istanze di un territorio, quello della Sibaritide, già abbondantemente sottomesso da incapacità amministrative e da gente senza coscienza e senza scrupoli.
Stiamo soffrendo, ma non possiamo morire per colpa di incapaci......
Francesco Gallo
COMUNICATO STAMPA
Caso Stombi: il 20 Maggio riunione decisiva
Lunedì prossimo incontro al Dipartimento Ambiente
Il presidente Guaragna: «Stiamo lavorando per sbloccare la situazione»
Una girandola di incontri per accorciare le distanze, chiarire i dubbi, favorire soluzioni. All’indomani del rigetto dell’istanza del dissequestro della foce del canale Stombi, intensificando gli sforzi già in atto, l’associazione “Laghi di Sibari” si è adoperata per ricercare una via d’uscita, in tempi brevi, allo stallo burocratico ed amministrativo che ancora impedisce il ripristino della navigabilità del canale che collega al mare aperto le darsene del porto turistico, condannandolo ad una lenta, inesorabile agonia. «La nostra posizione – premette il presidente di AssoLaghi, Luigi Guaragna – era e rimane chiara: se non si garantirà la navigabilità del canale per l’ormai imminente stagione estiva, siamo pronti ad azioni di protesta anche eclatanti, in ogni sede. Tuttavia, con sede di responsabilità, come del resto fatto negli ultimi mesi, anche in questi giorni ci stiamo spendendo perché le parti interessate, e noi con esse, riescano a definire le questioni ancora aperte». Da qui una serie di contatti consumati con Regione e Comune, che hanno portato alla convocazione, da parte del Dipartimento Ambiente della stessa Regione, di una riunione che si terrà il 20 Maggio a Catanzaro, presenti il Comune di Cassano, la Capitaneria di Porto, l’Arpacal, il Consorzio di Bonifica, la Lega Navale Italiana e, naturalmente, la stessa AssoLaghi, nella sua qualità di ente che garantisce i servizi comuni all’interno del centro nautico. «In quella sede – sottolinea Guaragna – si conta di fare chiarezza in ordine ai rilievi mossi dalla Procura, ad oggi ostativi del dissequestro e dell’avvio dei lavori di disinsabbiamento. Gli ostacoli al momento esistenti non sembrano oggettivamente insormontabili, ma occorre remare tutti nella stessa direzione per poterli superare agevolmente e con rapidità. Lo verificheremo, in maniera trasparente, nel corso del programmato faccia a faccia».
Sibari, 16 Maggio 2019
Associazione Laghi di Sibari
Ufficio di Presidenza