Alcune considerazioni in merito alla stabilizzazione part-time dei dipendenti ex lsu-lpu ed alle integrazioni orarie
Alla fine dell’anno appena trascorso, l’A.C. ha provveduto alla stabilizzazione part-time delle unità in forza al Comune appartenenti all’ex bacino lsu-lpu, assumendo tutti i 75 lavoratori a 22 ore lavorative settimanali e riservandosi nel prosieguo, in base alla necessità di garantire prioritariamente alcuni servizi comunali, di prevedere delle integrazioni orarie.
Il totale del costo di questo personale stabilizzato part-time pare sia di circa 1.620.000 €, di cui 1.000.000 € a carico dello Stato e di circa 620.000 a carico invece del bilancio comunale.
Apprezzabile l’impiego delle risorse che l’Ente ha destinato al processo di stabilizzazione, così come anche le iniziate intraprese assieme ad altri Comuni per richiedere a Roma maggiori trasferimenti statali da riservare a questi lavoratori. Tuttavia, è bene precisarne alcune aspetti.
- Innanzitutto, la cifra dei 620.000 € seppur considerevole, deve essere rapportata a) al bilancio di un Comune di medie dimensioni come Cassano b) che usufruisce della forza lavoro di un numero così elevato di lavoratori, ben 75, i quali ormai rappresentano una % altissima dell’organico comunale. Inoltre, a differenza di quanto si cerca di far credere, le risorse investite per tale processo di stabilizzazione non sono state una gentile concessione, una sorta di regalia del buon animo Sindaco socialista che avrebbe sottratto da altri capitoli di bilancio a favore dei lavoratori.
- Chi amministra la cosa pubblica è chiamato a fare delle scelte in base ad una scala di priorità: l’A.C., rispetto alla possibilità di destinare queste risorse ad altri investimenti, ha semplicemente dato priorità al funzionamento della macchina amministrativa. Di certo, considerato che la stragrande maggioranza dei servizi comunali sono ormai svolti dai lavoratori ex lsu-lpu, la scelta di investire su tali risorse restava l’unica strada ragionevole da intraprendere per evitare l’impasse degli uffici e garantire così i livelli essenziali dei servizi offerti al cittadino: se già oggi a 22 ore si fa difficoltà, si immagini se per assurdo questi lavoratori fossero stati stabilizzati con delle ore inferiori, come avrebbe potuto il Sindaco mandare avanti tutta la complessa macchina amministrativa? Forse con il supporto di qualche super dirigente del suo staff ben stipendiato?
- Si comprende altresì l’esigenza che, in virtù delle limitate risorse finanziarie e della necessità di garantire obbligatoriamente alcuni servizi che hanno maggiore priorità su altri, si è costretti a procedere a delle integrazioni orarie creando di fatto delle differenziazioni fra i dipendenti a 22, 25 e 30 ore lavorative.
Quello che però non si condivide nel modo più assoluto è come si è pervenuti alla delibera di giunta n. 5/2021 e quanto ciò prevede, che crea più di qualche disparità di trattamento verso alcuni lavoratori, a nostro avviso non dettate dalle oggettive esigenze degli uffici, ma da criteri soggettivi dettati dal Sindaco, il quale non è nuovo a questo modo di fare.
Il Sindaco Papasso, negli anni in cui si sono avvicendate le sue amministrazioni, ha minato con costanza alla coesione ed all’armonia sociale della comunità cercando, e talvolta riuscendoci, di creare divisioni nelle famiglie, fra amici, nei luoghi di lavoro, nelle piazze, ed ora ci prova ad importare questo suo modello subculturale anche fra i lavoratori dell’ex bacino lsu-lpu.
Vista anche la provvisorietà dell’atto, se proprio ci devono essere lavoratori di serie A, B e C, che vengano scelti però in base a specifici ed oggettivi criteri stabiliti da un tavolo di concertazione fra amministratori, responsabili dei settori e rappresentanti sindacali.
- Bisogna avere rispetto per i lavoratori che rispettano il loro lavoro.
Sia chiaro che sempre ci si batterà a difesa e tutela della dignità di padri e madri di famiglia che quotidianamente con onore e dedizione svolgono la loro attività lavorativa, a prescindere dai colori politici di appartenenza; così come di certo non mancherà il sostegno ad eventuali misure che intraprenderà anche questa A.C., qualora venissero riscontrati atti e comportamenti di soggetti che non adempiono alle proprie mansioni di dipendenti pubblici.
L’auspicio è che questo invito non venga vanificato, si sanino le storture determinate dall’esecutività della delibera e che, sia grazie a fondi dello Stato sia grazie a maggiori economie del bilancio comunale, si possa garantire nel prossimo futuro a tutti i lavoratori ed alle loro famiglie un maggior numero di ore lavorative ed una consequenziale dignitosa retribuzione mensile.
Cassano Allo Ionio, 17/02/2021
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