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Trebisacce arretra nella nuova rete ospedaliera. cittadini presi in giro

 ospedale trebisacceNon ci sono dubbi che l’apertura dell’ospedale sìa un grande risultato politico e vantaggio per le popolazioni di Trebisacce e dell’intero comprensorio.

Su questo argomento ormai si sono consumate pagine intere e versato fiumi di parole.

Premesso ciò grazie all’impegno profuso sin dal 2012 dell’allora sindaco Mundo, che con il ricorso al Consiglio di Stato definito con la sentenza n°2051 del 2015 che dichiarava illegittima la chiusura e quindi annullava il relativo decreto.

A ciò fece seguito, dopo le forti sollecitazioni del sindaco e accordi con alcuni esponenti del governo Renzi (sottosegretario Lotti), e il vice commissario ad acta Urbani, il commissario ad acta Scura ha emanato il DCA n° 64/ 2016 con il quale di fatto Trebisacce è stato inserito nella rete ospedaliera della regione Calabria e quindi di fatto riaperto.

A differenza di altri ospedali : Praia a Mare, Acri, San Giovanni in Fiore e altri ospedali ,chiusi nel 2010,Trebisacce, è stato l’unico a rientrare nella programmazione regionale, tanto è vero che proprio in virtù di tale decreto è stato assegnato a Trebisacce anche il codice ospedaliero 201180016, ecco perché la normativa prevede che l’ospedale di Trebisacce diventi ospedale generale anziché di zona disagiata.

Di fatto sulla carta, grazie a questi provvedimenti, l’ospedale risulta aperto, per cui non si deve parlare di apertura, ma solo di avvio e potenziamento delle attività ospedaliere.

Bastava solo incrementare la presenza di operatori sanitari per avviare le normali attività ospedaliere. Successivamente il dott. Andrea Urbani nominato commissario ad ACTA per l’attuazione della sentenza del Consiglio di Stato, in accordo con il commissario ASP dott. La Regina e con il sindaco Mundo, si è proceduto alla configurazione dell’ospedale ai sensi del Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70 (Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera integrando il decreto 64/2016 oltre che con la medicina generale) ,anche con la previsione della divisione ordinaria di chirurgia generale ,Pronto Soccorso, analisi cliniche e strumentali e altre unità operative (anestesia, cardiologia, urologia e oncologia) ,superando di fatto l’ospedale di zona disagiata per configurarlo come ospedale generale di Pronto soccorso .

Basta verificare l’atto aziendale del commissario ASP dott. La Regina.

Vi è di più, l’allora amministrazione comunale aveva fatto predisporre nel 2018 il progetto esecutivo per ripristino delle sale operatorie approvato dall’ASP con delibera del Direttore Generale n° 1031 del 5.6.2017 per € 2.357.040,22 compreso arredi e attrezzature ,a seguito del quale , è stato disposto con decreto del commissario ad acta Urbani , il trasferimento delle risorse pari a euro 2.600.000 per indire la gara di appalto.

Dal 2021 l’azione politica è stata purtroppo più blanda.

La Regione ed il commissario Occhiuto non hanno promosso azioni efficaci intese ad avviare le procedure per il potenziamento dell’ospedale con assegnazione del personale.

Anzi, con la nuova rete ospedaliera approvata dal Presidente Occhiuto e pubblicizzata come RIVOLUZIONE, per il quale il Sindaco Aurelio ha manifestato felicità ed espresso complimenti, di fatto si registra un arretramento ed un’ulteriore presa in giro per i cittadini di Trebisacce e dell’Alto Ionio.

Peraltro basta leggere il decreto per rendersi conto che Trebisacce viene penalizzato anche in termini di posti letto con assegnazione di 47 p.l. di degenza ordinaria di cui 21 per medicina generale, 12 di chirurgia e 4 Day-Hospital, più 15 per la dialisi, che non è ospedaliera ma servizio territoriale.

Al contrario con la precedente configurazione i posi letto erano 52   (tra medicina ,chirurgia e unità operative di cardiologia ed oncologia),con la previsione ,per come concordato con la precedente amministrazione comunale, con il commissario ad ACTA Dott. Urbani e con il commissario ASP Dott. La Regina, di altre strutture complesse (primario di medicina, chirurgia e di P.S.) .

Praia a Mare ,che pur avendo la sentenza di riapertura dell’ospedale, senza essere inserita nella rete ospedaliera ,fa un passo avanti e viene riconosciuto da Commissario Occhiuto come ospedale generale di pronto soccorso con medicina, chirurgia e ortopedia in day-surgery.

Trebisacce che già ne faceva parte sin dal 2016, di fatto viene retrocesso ad ospedale di zona disagiata.

In altri termini, la regione non si impegna ad erogare servizi ben codificati nella normativa nazionale (DM 70/2015) e non rispetta quanto esplicitamente ed affermato nelle sentenze del Consiglio di Stato.

La sede ospedaliera di Trebisacce non avrebbe così la certezza giuridica di poter contare autonomamente su alcuni fondamentali servizi medici specialistici nell’arco delle 24 ore che sono previsti per gli ospedali generali sede di pronto soccorso.

Bisogna sottolineare in ogni modo la differenza tra le due configurazioni ospedaliere, questa configurazione sancisce un arretramento di fatto e di diritto.

Basta leggere gl’atti del commissario Urbani e del piano aziendale predisposto dal commissario ASP La Regina per rendersene conto, ma soprattutto la disparità di trattamento con Praia a Mare.

Rispetto a prima è evidente che siamo tornati indietro e non si capisce l’esultanza!!!

Peraltro se era difficoltoso prima avviare le attività con solo Trebisacce inserito nella rete ospedaliera, come si possono avviare ora le attività, vista la mancanza di medici e risorse in quattro ospedali di zona disagiata e uno generale, rispetto ai quattro nella sola provincia di Cosenza, oltre a un ospedale HUB, tre spoke e uno generale.

Invece di cantare vittoria, bisognerebbe impegnarsi a far valere nei fatti il diritto alla salute, ricordando anche al Presidente della Regione nella qualità di Commissario ad ACTA che Trebisacce era già inserito nella rete ospedaliera e che andava promosso a ospedale generale con Pronto Soccorso e non retrocesso.

Resta un fatto: se ci fosse veramente la volontà politica di avviare le   attività ospedaliere in questi due anni bastava   potenziare il personale medico e indire la gara d’appalto per le sale operatorie.

Noi non siamo alla ricerca di consensi, ma siamo totalmente impegnati affinchè si rispetti il diritto alla salute e le sentenze.

Ci saremmo aspettati invece dalla Regione e dal Presidente/ Commissario l’avvio dei lavori per le sale operatorie e l’indizione di concorsi/avvisi per il reclutamento del personale espressamente necessario per il presidio ospedaliero di Trebisacce.

Uscendo cosi da solite demagogie e concretizzando la riapertura ed il riavvio delle attività ospedaliere a Trebisacce .

Pertanto smettiamola con i proclami , complimenti e ringraziamenti.

Non permetteremo che l’ospedale generale con pronto soccorso di Trebisacce possa essere messo in discussione o barattato con altre istituzioni ancor più chimeriche.

Ad oggi verso Trebisacce ed il comprensorio, tutti sono debitori, anzi omissivi ed omertosi.

Nessuno merita ringraziamenti esclusi coloro che hanno lavorato seriamente da anni per consentire oggi di poter chiedere questo.

Per evitare la paralisi e paradossi, considerati i limiti politici e amministrativi, si cerchi di coinvolgere persone e che conoscono la reale situazione.

Comitato Civico Ospedale Trebisacce

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