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Sibari. Intitolate due strade: a Benito Bernardo e a Saverio Lo Caso

VIA BERNARDO.jpgBenito e Saverio, due colleghi geometri più anziani che ho avuto il piacere di conoscere fin dal 1958, quando mio padre comandava la stazione dei CC di Sibari ed io venivo a trovarlo quasi tutte le settimane col pullman della ditta Di Napoli. Ero un ragazzo di 15 anni e il viaggio in autobus da Cassano non era molto agevole, non c'era ancora la provinciale che da Lauropoli porta a Sibari, bisognava passare da Doria, occorrevano quasi 45 minuti per il percorso fino alla stazione FS. Sibari era costituita solo dalle case dei ferrovieri, non c'erano né il Centro Servizi con la chiesa di S.Eusebio, né il quartiere di Via Taranto, tutto ruotava intorno alla Stazione. Il dopolavoro ferroviario e la chiesetta di San Giuseppe rappresentavano il fulcro degli incontri tra i compaesani sibariti. Al dopolavoro conobbi don Saverio, durante una partita di bocce, sport in cui era bravissimo, e poi in altre occasioni alla presenza di mio padre. Quando nel 1988 mi trasferii definitivamente a Sibari, andai a trovarlo a casa sua, era ammalato ed aveva difficoltà nell'esprimersi, ma fu contento nel vedermi e mi raccontò alcuni episodi del suo vissuto a Sibari che meriterebbero di essere ricordati, spero di avere tempo per poterlo fare un giorno.  Con Benito, allora giovane tecnico pieno di idee, grande amico di mio padre, ci fu invece un rapporto meno formale, anche se 8 anni di differenza d'età erano tanti, ci comprendemmo subito, lui era spesso impegnato con rilievi per i primi frazionamenti di terreni edificatori e mi capitò in qualche occasione di fungere da "canneggiatore", furono quelle le mie prime esperienze in quella che poi divenne per alcuni decenni la mia professione di geometra-topografo. Quando rientrai dalla mia lunga permanenza all'estero fu uno dei primi che contattai quando decisi di trasferirmi a Sibari e, quasi subito, iniziammo a collaborare nel turismo, lui nel settore ricettivo con l'hotel-villaggio Bagamojo ed io nella promozione e organizzazione di tour guidati, questo fin dal lontano 1986. Collaborazione quasi ininterrotta, sempre con grande reciproca soddisfazione. Dedicare a due personaggi di tale portata due strade a Sibari é stato oltre che lodevole, quasi un obbligo. Due tecnici, che praticamente da soli, hanno urbanizzato tutto o quasi quel che oggi è visibile a Sibari. Non mi dilungo oltre, ma desidero ricordare quel che scrissi nel momento della dipartita di Benito il 2016 per meglio esternare la mia stima vera ed eterna nei suoi confronti non dettata da sottintesi politici ma da vero e fraterno affetto. (Tonino Cavallaro) (Cliccare quì per la nota del 2016)

anna bernardo.jpg(Foto: Sig.a Anna Bernardo)

COMUNICATO DEL COMUNE DI CASSANO IONIO - Intitolare una strada o uno spazio pubblico significa apporre un sigillo, ripercorrere la storia della comunità affinché essa ritrovi il senso di appartenenza e il valore fondamentale dell’identità. È proprio questo il caso delle due strade di Sibari intitolate ieri sera dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Papasso alla memoria di Benito Bernardo e Saverio Lo Caso, due professionisti che hanno operato a Sibari e che hanno fermamente creduto nelle potenzialità del territorio ai fini dello sviluppo della città e dell’intera Sibaritide.

Una cerimonia partecipatissima quanto solenne alla quale erano presenti, oltre al sindaco Papasso, la giunta comunale al completo, diversi consiglieri comunali di maggioranza con in testa il presidente del consiglio Lino Notaristefano, dirigenti e dipendenti comunali, tantissimi cittadini, rappresentanti del mondo civile, sindacale, religioso e delle forze dell’ordine tra cui il comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Sibari, colonnello Giuseppe Maniglio, il commissario capo della Polizia di Castrovillari Gaetano Tedeschi, il comandante della stazione dei carabinieri di Cassano, maresciallo Giuseppe Schena, la comandante della Polizia locale, Anna Maria Aiello, l’onorevole Peppino Aloise, ex parlamentare, Pierpaolo Lanciano, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica di Cosenza, il parroco di Sibari, don Pietro Groccia.

 Presenti, soprattutto, le famiglie Bernando e Lo Caso che, con tantissima commozione, insieme ai cittadini intervenuti, hanno ricordato i loro cari ormai scomparsi e il loro grande contributo dato a Sibari e al circondario. Un ricordo che non s’è perso con il passare degli anni ma che, anzi, è rimasto forte. Una voglia di non dimenticare che è stata perpetrata dai cittadini che hanno organizzato negli anni scorsi due diverse petizioni (riassunte dal principale promotore Franco Pistocchi, memoria storica di Sibari): la prima, quella riferita a via Lo Caso, risaliva al 2014, la seconda, quella riferita a via Bernando, invece è del 2017. Il ricordo delle due famiglie è stato affidato agli emozionatissimi interventi di Anna Bernardo e Maria Giovanna Lo Caso le quali hanno ricordato i propri cari.

lo caso.jpg(foto. Sig.a Lo Caso) «Con questa cerimonia – ha esordito nella sua relazione l’assessore Annamaria Bianchi – la nostra amministrazione comunale prosegue in un percorso, avviato da tempo e che potremmo definire “della memoria”, che ci ha portato a intitolare ad alcuni nostri concittadini strade, piazze o luoghi pubblici della Città. Questo perché riteniamo sia doveroso, per una comunità, esprimere un segno tangibile di riconoscenza e di gratitudine verso quei cittadini che, nel corso della propria esistenza,  hanno avuto una condotta di vita esemplare per onestà e rettitudine, per impegno nel campo delle professioni e dei saperi; per essersi spesi in favore della propria terra, per favorirne lo sviluppo e la crescita civile, culturale ed economica, nonché per custodirne il ricordo e tramandarlo alle future generazioni quale esempio da seguire ed emulare».

Benito Bernardo, geometra, nacque a Cassano l’8 giugno 1936 e morì a Pavia il 25 ottobre 2016, ha ricoperto la carica di Sindaco di Cassano. I cittadini hanno chiesto all'amministrazione comunale un segno tangibile in ricordo di una persona di alta levatura morale e professionale che, grazie al suo lavoro ed alla sua esperienza, ha dato un grande contributo allo sviluppo urbanistico di Sibari e, in qualità di operatore turistico, ha contribuito a far conoscere oltre i confini regionali le bellezze e le risorse culturali e naturalistiche del territorio comunale.

Il geometra Saverio Lo Caso, invece, deceduto il 25 maggio 2006, grazie alla sua professionalità ha contribuito allo sviluppo urbanistico di Sibari e con la sua disponibilità e bontà d'animo ha consentito la perforazione di un pozzo artesiano nei suoi terreni, da cui tutti i cittadini ancora oggi attingono acqua. Oltre ad essere ricordato come illuminato professionista, Saverio Lo Caso è ancora presente nella memoria della gente di Sibari per le sue doti umane, per la bontà d’animo, per la disponibilità disinteressata nei confronti dei cittadini di ogni estrazione e colore politico, in quanto ha teso solo ed esclusivamente al raggiungimento del bene comune e dello sviluppo di Sibari, al cui territorio era profondamente legato.

«Attraverso questa iniziativa – ha rimarcato in chiusura il sindaco Papasso che ha ricordato anche momenti personali, professionali e amministrativi che lo vedevano coinvolto insieme ai due professionisti - le  targhe  che recheranno  il nome di Saverio Lo Caso e di Benito Bernardo  ricorderanno  a coloro, che nel futuro, si troveranno a passare per il centro servizi di Sibari che qui hanno operato due professionisti  illuminati che amavano Sibari, credevano nelle potenzialità delle sue riscorse naturali, ambientali e culturali e che con il loro lavoro ed il loro ingegno hanno contribuito al benessere collettivo e  allo sviluppo di questo bellissimo e ricco angolo di  terra di Calabria. Ricordare la propria memoria è il principale atto per proiettarsi nel futuro. È questo il nostro obiettivo e la grandissima presenza di pubblico che abbiamo registrato ieri sera dimostra che la strada intrapresa è quella giusta perché un popolo senza memoria è un popolo senza futuro».

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