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Rossano-Corigliano nasce la terza città calabrese

gav Il Gruppo d’Azione per la Verità sul tribunale di Corigliano Rossano chiede al futuro Governo della Nazione l’immediato ripristino dell’ex presidio al fine di colmare la diffusa sensazione di ingiustizia vissuta dai cittadini

L’approvazione in Consiglio regionale della legge istitutiva della terza città della Calabria “Corigliano Rossano” è da considerare un evento storico per l’intero territorio, per la Calabria, per la Nazione. Un modello di sviluppo innovativo che supera culturalmente ogni forma di campanilismo, riduce i costi della pubblica amministrazione, aumenta le possibilità di intercettare fondi extracomunali, ma soprattutto proietta la nuova città Corigliano Rossano e l’intera provincia di Cosenza in un contesto di maggiore autorevolezza nei rapporti di forza con le altre realtà.

Il GaV plaude per il risultato raggiunto, si associa a quanti si sono spesi nel tempo affinché si raggiungesse l’obiettivo, nessuno escluso: comitati, associazioni, organizzazioni sindacali, rappresentanti istituzionali, partiti, movimenti.

Il gruppo nasce al fine di accertare i criteri e i metodi adottati dal legislatore quando decise di sopprimere il Palazzo di Giustizia di Corigliano Rossano posto in discussione insieme ai presidi di Paola e Castrovillari. Il GaV, nel ribadire che nessun presidio di giustizia avrebbe dovuto subire la sorte della soppressione in Calabria, rileva come ancora oggi le più alte cariche dello Stato interpellate sul punto non abbiano inteso fornire alcune spiegazione.

Il GaV saluta quindi con favore la nascita della città di Corigliano Rossano con i suoi 80mila abitanti in un ambito di area vasta che si aggira intorno ai 200mila abitanti. Tale atto conferma, qualora ve ne fosse bisogno, la discrasia della scelta ingiusta compiuta nel 2012 dal legislatore che ha inteso sopprimere un presidio di giustizia ospitato nella prima città della provincia di Cosenza. Un’anomalia da colmare con urgenza come atto di giustizia e di ripristino della legalità in un territorio ad alto rischio.  Esigenza, questa,  condivisa ed emersa anche durante i lavori del Consiglio regionale, sottolineata da alcuni parlamentari regionali che hanno definito l’ex Procura di Rossano un “presidio di civiltà”, a garanzia di un’area ad alta densità delinquenziale.

A tal riguardo appare invece fuorviante il silenzio del Governatore Mario Oliverio sulla questione del tribunale di Corigliano Rossano, dal quale ci si sarebbe aspettati almeno un cenno nel suo intervento conclusivo.

UFFICIO COMUNICAZIONE GAV

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