OOSWEER I DIARI DI HEINRICH MÜLLER è la nuova e quinta fatica letteraria di Salvatore Cataldi, dopo l’uscita di “Biagio Tancredi la straordinaria storia di un intrepido agricoltore del Sud” che a breve verrà presentato al pubblico.
Salvatore Cataldi ci sorprende ancora con un nuovo romanzo dedicato alla biografia di un grande e dimenticato personaggio Heinrich Riccardo Müller. Il dottore Cataldi annuncia che la nipote Cecilia Paterno e la figlia Luisa Müller gli hanno dato l'onore di scrivere il libro sul nonno e padre. Un illuminato, figura dimenticata che ha scritto bellissime pagine per il nostro favoloso territorio.
Un imprenditore che conoscevo per fama – afferma Cataldi, di cui ora ho scoperto e scritto idee e progetti avveniristici. La vita di Müller nel libro, Enry, è un dipinto che diventa favola con l'incontro della coltissima e bellissima moglie Anna Toscano. Due gloriose famiglie che, unendosi, hanno concretizzato progetti molto importanti per la crescita socioeconomica di Cassano e Sibari. Figlio dell'ingegnere Enrico Müller e della nobilissima Anna Mittasch dei cavalieri teutonici emigrati nel 1915 nell'Africa del Sud Ovest, ex colonia tedesca e attuale Namibia, Enry trascorre la sua adolescenza a Swakopmund, dove nasce il 18 ottobre 1919. Ultimo nato di nove fratelli. Un grande presagio accompagnerà la strana e misteriosa vita di Enry. Nel 1936, Enry partì in nave per la Germania per raggiungere Heidelberg, la città della sua famiglia, nella Foresta Nera, al fine di concludere gli studi di ingegneria presso l'Università di Karlsruhe. Tuttavia, in Germania, fu travolto dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale e fu chiamato alle armi. Costretto ad arruolarsi, gli fu detto: "Straniero, o ti arruoli o sarai mandato nei campi di concentramento". Il giovane Enry scelse la speranza di vivere e divenne ufficiale dell'Heer della Wehrmacht, l'esercito tedesco. Partecipò alla campagna di Francia e del Belgio nel 1941 e successivamente si recò in Africa, in Etiopia, Libia e Algeria, per fare ritorno sulla Linea Gotica da Pesaro a Massa Carrara nel marzo del 1943. Questa era una difesa estrema ordita dai tedeschi per proteggersi dallo sbarco degli Alleati. I Tedeschi individuano un palazzo ben nascosto tra le colline della Versilia in provincia di Lucca nella frazione di Stiava del Comune di Massarosa. È la villa dei Borboni passata ai Toscano di Cassano che diventa il loro quartiere generale. Enry qui conosce Anna Toscano, volontaria nella Croce Rossa a Viareggio.
I due si innamorano perdutamente e nasce una grande storia d'amore al punto da stravolgere il destino di due persone, di due grandi famiglie e più in là quello di una grande terra, Sibari. Finita la guerra, la coppia perfetta convola a nozze il 21 dicembre 1946 nella chiesetta di Stiava, dove il 25 settembre 1966 si sposerà anche la primogenita Luisa con il farmacista Domenico Paterno. La grande affinità elettiva tra lo zio di Anna, Don Camillo Toscano, sindaco di Cassano dal marzo 1946, fa sì che l'ex ufficiale apprenda alla svelta i ferri del mestiere e diventi un esperto imprenditore agricolo. Salva l'azienda anticipando la riforma agraria con la costruzione delle famose Caselle a Sibari. Avvia la meccanizzazione agricola e allestisce impianti e attrezzature per avviare la riseria in un grande magazzino nei pressi della zona chiamata Olmo Torto. Insieme alla vivace Anna Toscano, entrambi appassionatissimi di archeologia, il mecenate cosmopolita e globetrotter africano tira le fila per iniziare gli scavi archeologici di Sibari e nel 1961 fa arrivare a Sibari i più celebri archeologi dell'epoca. Il direttore dell'Università Museum della Pennsylvania, Froelich Rainey, la famosa geofisica Elizabeth R. Rhalp e l'ingegnere R.A. Linington. Grazie alla forza dell'associazione "Ritorno a Sibari" da lui fondata l'8 marzo 1959 insieme al primo presidente padre Adiuto Putignani, il dottor Agostino De Santis, Ermanno Candido e Aladino Burza. Tra gli anni 1955-1960 Enry ha l'avveniristica idea di progettare il primo stabilimento balneare, almeno al Sud, a ridosso dell'arenile, il villaggio Bagamoyo, che terminerà di costruire tra il 1962 e il 1965. La sera del 22 aprile 1966, il Bagamoyo sale subito alla ribalta della stampa italiana quando il presidente Giuseppe Saragat, in visita dal 19 aprile in Calabria, si ferma a cenare a Sibari. Al suo seguito c'erano il vicepresidente del Senato onorevole Zilioli Lanzini, il vicepresidente della Camera, l'onorevole Sandro Pertini, e il ministro degli interni, Paolo Emilio Taviani. Il romanzo racconta di vicende inedite da scoprire che dovranno far riflettere i giovani e le istituzioni. A breve, con la pubblicazione del libro, scopriremo tutto quanto non sapevamo di uno dei più grandi personaggi della storia del nostro territorio. È il mio quinto libro e anche stavolta ho fatto di tutto per dare il meglio. Spero di aver reso felici con questo romanzo due delle più gloriose famiglie italiane, i Toscano e i Müller, che hanno voluto giustamente e meritatamente onorare la memoria del grande Heinrich Riccardo Müller. E scoprendo le grandi imprese compiute dall'eroe Enry, spero di rendere voi lettori orgogliosi di appartenere a uno dei territori più prestigiosi del mondo. Così come spero di essere stato "all'altezza" come diceva il grande cavaliere Biagio Tancredi, che ho scoperto essere stato un caro e fedele amico dei Toscano e di Heinrich Riccardo Müller. Grazie.
la seconda di copertina