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Sibari. Il Covid non ci faccia dimenticare le ferriti di zinco

ferritiLa pandemia da Covid19 ci ha fatto dimenticare che nel territorio della Sibaritide altre emergenze sanitarie altrettanto gravi pesano sulla testa dei cittadini. Ci riferiamo in particolare ai rifiuti pericolosi scaricati in molti siti del territorio, alcuni noti altri ancora da scoprire, provenienti dagli scarti industriali di una industria di Crotone e non sappiamo ancora se le famose buche della discarica di contrada Silva abbiano procurato e procurino ancora danni all’ambiente. L’attento giornalista Francesco Garofalo ci ricorda che la questione delle ferriti di zinco della Pertusola di Crotone è stata troppo presto e sbrigativamente archiviata. I comuni interessati dopo aver incassato quattro soldi per il “fastidio” (spesi poi anche male) hanno “intelligentemente” chiuso la questione. Di seguito la nota allarmante di Francesco Garofalo. (La redazione)

Dalla Procura della Repubblica di Napoli e dall’Istituto Superiore di Sanità, è arrivata la conferma che tra lo smaltimento illegale dei rifiuti e l’insorgenza di patalogie neoplastiche gravissime c’è una relazione nella “Terra dei fuoci”.

Anche i cittadini Cassano hanno tutto il sacrosanto diritto di sapere, se vi è un nesso fra l’interramento delle ferriti di zinco dell’ex Pertusola Sud e i numerosi casi per tumori, che si sono registrati nel corso degli anni e di cui il Consiglio Comunale farebbe bene ad occuparsi.

Negli anni 90, è stata scritta una delle pagine più brutte, conclusasi purtroppo, con un nulla di fatto, dal punto di vista sanitario. I Comuni interessati avrebbero dovuto pretendere un accurato studio epidemiologico, a salvaguardia dei propri amministrati e a tutela ambientale dei territori, in cui sono stati scaricati tonnellate di rifiuti nocivi per la salute pubblica. La verità la dobbiamo soprattutto, a chi ci ha lasciato, alle famiglie e, soprattutto, è nostro dovere morale di non consegnare alle giovani generazioni macerie dal punto di vista ambientale. Ad aggravare la situazione, vi è anche la mancanza di un registro tumori, da cui attingere i dati e per avere un quadro complessivo.

Occorre fare presto, i cittadini chiedono chiarezza e verità su quanto è accaduto e su quanto sta accadendo e l’inchiesta giudiziaria e la “verità” processuale fatta a suo tempo, forse rappresentano uno spaccato parziale della realtà. Oramai, i ricoveri presso l’Hospice di Cassano, non si contano più, e temiamo, che l’elenco sia destinato ad aumentare.

Francesco Garofalo,

portavoce del Comitato per la difesa al diritto alla salute

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