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Vangelo di Domenica 8 Luglio 2018

fratelli-e-sorelle-di-Gesu.jpgDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 6,1-6.In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani?
Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua».  E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando.

COMMENTO DI DON MICHELE MUNNO

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – B

8 luglio 2018

La domanda di fondo, a partire dalla quale l’Evangelista Marco tesse la trama del suo racconto evangelico, è quella sull’identità di Gesù.

Gesù stesso, infatti – lo ascolteremo tra qualche domenica – accompagna i suoi discepoli nei pressi di Cesarea di Filippo per chiedergli: “Ma voi, chi dite che io sia?”.

Nella pagina del Vangelo che ci viene consegnata oggi, le domande degli abitanti di Nazaret tendono a quella “domanda di fondo”: “Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani?”. Ma la risposta che essi danno a tali interrogativi è profondamente deludente: “Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?”. E l’Evangelista, con grande franchezza annota: “Ed era per loro motivo di scandalo”.

Quest’annotazione amareggiata, seguita dalle parole di Gesù sul profeta “disprezzato” nella propria patria, deve farci riflettere!

Anche per noi, infatti, Gesù diventa “motivo di scandalo” quando non siamo capaci di andare oltre il rito, la religiosità, di andare oltre una certa pratica “annacquata” di vita cristiana che alla lunga corrompe e ci fa vivere quella “mondanità spirituale” così stigmatizzata da Papa Francesco!

Gesù diventa per noi “motivo di scandalo” quando viviamo da “cristiani tiepidi”, quando non ci impegniamo seriamente a vivere la “rivoluzione delle beatitudini”, che ci rende sale del mondo e luce della terra!

Gesù diventa motivo di scandalo perché, in verità, la sua vita, il suo esempio, il suo insegnamento ci scandalizza e pensiamo che la vita “reale” sia molto diversa da quella che ci viene prospettata nei Vangeli ... e non ci impegniamo a cambiare, o meglio a lasciarci cambiare, a lasciarci incontrare sul serio da Gesù!

E così, rischiamo di vivere da scontenti rassegnati!

A noi, “razza di ribelli”, “figli testardi e dal cuore indurito”, sempre nuovamente il Padre consegna il suo Figlio Gesù, il vero e definitivo Profeta, che ci rivela “tutto ciò che ha udito dal Padre”!

Da noi, oggi, che siamo “suoi parenti e sua casa”, Egli richiede un’accoglienza diversa da quella riservatagli a Nazaret!

Per noi Gesù non può essere motivo di scandalo!

A noi oggi Egli ripete le parole rivolte a Paolo: “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”!

Che ciascuno di noi, coraggiosamente, possa ripetere con Paolo: “Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte”.

Infatti, se faremo nostro l’atteggiamento spirituale di Paolo, radicalmente diverso da quello “mondano” degli abitanti di Nazaret, permetteremo a Gesù di operare nella nostra vita, e con la nostra vita nella nostra storia, numerosi prodigi, che a Nazaret non poté operare a causa dello “scandalo” provocato nei suoi concittadini.

Aiutaci, Signore Gesù, a non scandalizzarci di Te! Ripetici ancora, come a Paolo: Ti basta la mia grazia ... e con la tua grazia saremo capaci di compiere cose meravigliose! Amen.

NELL'ALLEGATO IL FOGLIO INFORMATIVO DELLA PARROCCHIA DI SAN GIUSEPPE IN SIBARI PER LE TRE SETTIMANE  DALL'8 AL 29 LUGLIO.

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