A Cassano la situazione demografica si fa di anno in anno sempre più allarmante. Abbiamo ricevuto da un amico un interessante prospetto che potete visionare nell’allegato a pié di pagina, dal quale si evince come la popolazione del nostro comune dal 2013 al 2016 sia costantemente diminuita e se non fosse per gli stranieri che risiedono nel territorio saremmo ben sotto i diciottomila abitanti.
Al 31 dicembre del 2016 la popolazione si attestava sulle 18355 anime contro le 18652 presenti 3 anni prima alla fine del 2013.
Interessante è osservare che mentre la popolazione di cittadinanza italiana nello stesso periodo era diminuita di ben 537 unità, quella straniera era invece cresciuta di 240, per un totale di presenze straniere, sempre alla fine del 2016, di 1522 anime contro le 16833 italiane.
Non conosciamo la situazione attuale, ma siamo certi che i residenti italiani sono ancora diminuiti mentre gli stranieri sono sicuramente aumentati.
E’ sulla base delle statistiche che di solito si possono predisporre interventi strutturali e piani di spesa basati sulle effettive necessità della popolazione e la fluttuazione eccessiva dei residenti non è certo utile per chi dovrebbe supervisionare costi, benefici e necessità di una popolazione eterogenea.
Nella tavola sono indicate anche le diverse provenienze degli immigrati, così vediamo come le presenze comunitarie erano di 866 unità, con prevalenza notevole di rumeni, e 636 di extra-comunitarie con marocchini e pakistani in testa.
In percentuale la presenza di stranieri nel nostro comune rappresentava l’8,29% dell’intera popolazione, ci stiamo riferendo sempre alla situazione del 31 dicembre del 2016, non è una percentuale di poco conto, ma neanche così grande da non poter essere gestita e controllata.
E' chiaro che bisognerebbe essere più consapevoli della presenza di stranieri a qualsiasi titolo nel nostro territorio ed essendo, oltretutto, quasi tutti occupati in lavori più o meno regolari, bisognerebbe avere un’attenzione particolare al loro bisogno di alloggio, di assistenza e quant’altro necessario ad una vita dignitosa, fermo restando l’obbligo, da parte loro, del rispetto delle tradizioni, dei costumi e delle leggi del nostro paese, senza se e senza ma.
Altro dato veramente allarmante è la diminuzione sistematica della popolazione autoctona, si tratta soprattutto di giovani, ma anche adulti di 40/50 anni molti dei quali titolari di professioni e mestieri importanti che svolgono apprezzate funzioni all’estero o in altre aree italiane ed è questa la vera grande perdita per il nostro territorio, persone che non ritorneranno mai più, privando così il nostro paese dei loro saperi e delle loro capacità.
Antonio Michele Cavallaro