A giugno 151mila persone in terapia intensiva e 430mila entro fine anno. Ecco cosa c'è nel documento del Comitato tecnico-scientifico che ha convinto Conte a una ripartenza prudente
Titolo e sottotitolo, presi in prestito dall'ottimo articolo dell'Huffingtonpost, estremamente esplicativo dei motivi che hanno indotto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad usare molta cautela nella ripresa della normali attività. Anche Papa Francesco ha tirato ieri le redini degli "scalpitanti" cavalli da corsa della Conferenza Episcopale Italiana, ricordando, ancora una volta, una delle più importanti Virtù Cardinali, la PAZIENZA, che pare avessero momentaneamente smarrito. Così si é espresso nell'Omelia della Messa a Santa Chiara:
"In questo tempo nel quale si comincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e dell'obbedienza alle disposizioni perché la pandemia non torni".
Pazienza e rispetto delle indicazioni di chi regge la cosa pubblica.
E' chiaro che in questa situazione di estrema gravità qualcuno tenta di pescare nel torbido, non pensando che è estremamente deleterio strumentalizzare la pandemia per creare confusione e lanciare proclami assurdi nello sbandierare diritti di libertà calpestata.
Il giornalista Pietro Salvatori nell'Huffingtonpost scrive: "Se si tornasse alla normalità, il picco dei contagi sarebbe raggiunto l′8 giugno. Numeri mostruosi, se si considera che la previsione dei posti necessari in terapia intensiva per quella data sarebbe superiore ai 151mila, a fronte dei circa 10mila letti di cui il nostro sistema sanitario attualmente dispone. Il totale dei malati che necessiterebbero cure in reparti intensivi sforerebbe i 430mila entro la fine dell’anno".
Sarebbe una totale debacle, tutti gli sforzi fatti finora sarebbero vanificati.
Conte non è il migliore dei presidenti del Consiglio? Bene c'é qualcuno che ne possa indicare uno migliore in questo momento? Ieri ad un amico destrorso ho posto questa domanda, mi ha risposto che sono un qualunquista. Può essere che io lo sia, ma preferisco esserlo piuttosto che rischiare di beccarmi il virus maledetto dando retta all'imbecille di turno che sbraita a gran voce chiedendo l'apertura delle chiese, delle scuole, delle fabbriche, dei centri commerciali ecc. ecc. Spero che i vescovi italiani e gli svariati policantucci che gridano alla lesa maestà della costituzione, rinsaviscano e seguano pedissequamente i "consigli" del Papa e le indicazioni di Conte.
Chiudo quì la mia breve disamina mattutina e vi invito a leggere l'intero articolo citato in precedenza, lo trovate CLICCANDO QUI'.
Antonio Michele Cavallaro