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Pescatori custodi del mare

san francesco paola.jpgIl patrono della gente di mare. «Trattieni i venti e placa le tempeste,/ nell'ora del pericolo distendi/ il Tuo mantello, porta tutti a salvamento./ …Benedici tutti quanti sulla nave per il pane quotidiano, chi attende in fondo al mare nella santa carità». La dolce Preghiera del marinaio al Santo nostro, proclamato da papa Pio XII patrono della gente di mare, ci apre gli occhi su alcuni aspetti del mare nostro. Ce lo ricordano i lunghi viaggi dell'eremita san Francesco da Paola sul mare – non solo la famosa traversata dello Stretto, ma gli spostamenti marittimi dalla Calabria a Bormes in Francia, e, inoltre i tanti episodi di quando egli si serviva di un barcone per trasportare legname da costruzione –. Quanti pescatori si portavano dal Paolano, offrendo del pesce per i suoi frati, o iniziando una tradizione – in parte ancora praticata – come l'offerta del primo tonno a San Francesco, oppure dando gratuitamente il pesce ai figli del Santo. Sebbene la memoria liturgica sia il 2 aprile, la città di Paola festeggia solennemente il suo Santo i primi giorni di maggio.

Economy-papa-logo-2020.jpgDa pescatori a custodi del mare? «State vivendo la vostra giovinezza in un’epoca non facile: la crisi ambientale, poi la pandemia e ora la guerra in Ucraina e le altre guerre... Quando voi sentite che i pescatori di San Benedetto del Tronto in un anno hanno tirato fuori dal mare 12 tonnellate di sporcizia e plastiche e cose così, vedete come non sappiamo custodire l’ambiente». La peculiare curvatura, conferita dal Papa all’arte della pesca in occasione della visita Economy of Francesco (Santa Maria degli Angeli, 24.9.2022), deve trasformare, nell’immaginario cristiano, il ruolo e la funzione dei pescatori: non solo lavoratori che catturano a fini industriali e alimentari il pesce, ma custodi di una delle risorse naturali indispensabili per la salvaguardia ambientale e la sopravvivenza umana… Potrà avvenire tutto questo nella situazione calabrese? Ricordiamo che, per quanto riguarda la pesca sportiva, nei mari calabri il pescato è ricco di branzini, cernie, merluzzi e naselli. Ricca presenza anche di sgombri e orate, che possono essere portate a casa tramite una licenza di pesca solamente se superino certe dimensioni. Fra i pesci di acqua dolce, sono molto prelibate le trote. C’è anche una piccola presenza di anguille e cavedani, facilmente pescabili con lenza e amo. Per quanto concerne la pesca di altro tipo nelle acque interne (regolamentata dalla Legge Regionale 26.11.2001, n. 29), o sulla pesca nel mare della costiera tirrenica e ionica, lo Istat working papers n. 4/2020 ci ricorda che la flotta da pesca italiana si caratterizza per una marcata artigianalità, che si associa ad un elevato grado di polivalenza tecnica, maggiormente frequente nei natanti di piccole dimensioni, caratterizzati da limitata capacità di spostamento e quindi maggiormente vincolati alla disponibilità stagionale delle risorse. La Calabria ha comunque una flotta peschereccia importante e da sostenere.

Una Legge per la trasformazione. La LEGGE 17 maggio 2022, n. 60 (legge cosiddetta «SalvaMare»), è in vigore in Italia dal 25/06/2022. Tutti ecologici e marittimi gli obiettivi: risanamento dell'ecosistema marino, promozione dell'economia circolare, sensibilizzazione della collettività per la diffusione di modelli comportamentali virtuosi volti alla prevenzione dell'abbandono dei rifiuti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune e alla corretta gestione dei rifiuti medesimi. Sapranno gli enti gestori delle nostre aree protette, le associazioni dei pescatori, le cooperative e le imprese di pesca, i pescatori stessi diventare finalmente i custodi del mare? L’ISPRA nel suo Rapporto ci ricorda che le Regioni con il più basso numero di Registrazioni Emas risultano ancora: il Molise (12), la Calabria (9); e la Valle D’Aosta. Non bisognerà cambiare modo di vedere, anche favorendo attività volte a rendere gli alunni consapevoli dell’importanza di queste risorse? L’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica con il Next Generation EU: riusciremo a rendere l’Europa-calabrese il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, anche ripulendo il blu profondo de mari? «Appena la vidi seppi che quella terra, dalla quale si scorgevano magiche isole, era la mia seconda terra, e qui son venuto a vivere. Sto su un promontorio alto sul mare, è un panorama stupendo. E quando il giorno, dalla punta del mio promontorio, guardo gli scogli e le spiaggette cento metri sotto il mare limpidissimo che si fa subito blu profondo, so di trovarmi in uno dei luoghi più belli della terra» (Giuseppe Berto, Il male oscuro).

p. Vincenzo Bertolone SdP

Arcivescovo emerito di Catanzaro Squillace

(fonte: quotidiano del sud del 16/4/23)   

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