Il sindaco di Cassano Gianni Papasso e il leader del Movimento dei diritti civili Franco Corbelli hanno avuto l’idea comune di proporre la candidatura di Sibari a patrimonio dell’Unesco. La proposta ha preso corpo ufficialmente nella seduta del consiglio comunale del 30 settembre u.s., e in seguito la stessa proposta è approdata nel Parlamento italiano per mezzo dell’on. Nencini: auguri a tutti ma - a noi abitanti della Sibaritide - più di tutti!
Alcuni cittadini mi hanno avvicinato per partecipare il proprio entusiasmo per l’iniziativa; altri, invece, hanno chiesto alcune delucidazioni sulla vicenda.
A questo punto sorge la domanda: quale Sibari è candidata per essere riconosciuta patrimonio dell’Unesco? Quella contemporanea o quella arcaica?
Non conosciamo i termini esatti della relazione avanzata dai proponenti. Analizziamo la vicenda. Questa contemporanea è costituita dalla stazione ferroviaria, dalla delegazione municipale, da bar, pasticcerie, agenzia di viaggi, supermercati, officine meccaniche, rivendite di frutta e verdura, artigiani della cioccolateria, i resti della fu Clinica Madonna delle Grazie, transennata dal Comune per evidente pericolo di crollo, furti, danneggiamenti e simili.
Quella arcaica, fondata dagli Achei è semplicemente un … non luogo, perché non esiste. Sul sito della Sibari magno-greca, distrutta nel 720 a. Cr. dai Crotoniati, sono state ricostruite altre due città: Thurii (Tourioi) e Copia. I reperti venuti alla luce - ci informano gli studiosi - non appartengono alla città magno greca.
E allora cosa si chiede all’Unesco?
Invece di stare con i piedi per terra e tentare di salvare il salvabile di ciò che è affiorato dagli scavi di decenni or sono, appare del tutto inutile prendere in giro cittadini in buona fede.
Intanto si attende con fiducia l’arrivo del nuovo direttore del Museo e del Parco archeologico, il dott. Filippo Demma il quale, -a scorrere il suo curriculum, che appare di elevato livello professionale e scientifico- la sua nomina fa bene sperare sul futuro del Museo e degli scavi sul sito di Sibari, con la speranza che la Sibari arcaica possa - un giorno non molto lontano - restituirci la testimonianza dei reperti e lo splendore della Magna Graecia, non solo alla Sibaritide ma a tutti coloro che idealmente si riconoscono ancora nella bellezza e nella civiltà magno greca.
Il non luogo di Sibari forse è bene lasciarlo ad altri.
Martino Zuccaro