Da quando sono stati istituiti i “cimiteri” durante l’occupazione napoleonica, queste strutture sono state gestite sempre dalle pubbliche amministrazioni locali; la figura del “guardiano del cimitero” faceva parte di quella sacralità figlia della pietà popolare che il luogo ispirava. Era l’amico di tutti, come se tutti gli “ospiti” facessero parte della sua e delle nostre famiglie: la morte accomuna, unisce. Ora è diventata un business come un altro, asettico, freddo, lo si può dare in gestione ad un’organizzazione, magari non locale, che con “professionalità” precisa, arida, senza alcun afflato spirituale svolge un “lavoro” come un altro. Si, certo lo sappiamo, ci sono le esigenze di bilancio e si cerca di tappare qualche buco, perché no, anche sfruttando i nostri morti. Già lo fanno le agenzie funebri che si contendono fra di loro “l’affare”, sono arrivate a fare pubblicità anche sui social, quindi perché non dovrebbe provare un ente locale a far cassa “macabra” su questa “risorsa”?
Il caro amico Francesco Garofalo ha diffuso il suo vibrante “NO” alla privatizzazione dei servizi cimiteriali di Cassano e lo fa in modo accorato, da semplice cittadino, che è, però, anche presidente di un’associazione che porta il nome di un grande italiano “Giorgio La Pira”, che da lassù probabilmente lo ispira e gli dà forza. Vai avanti “Franz”, sono sicuro che i cassanesi ti saranno vicini in questa ulteriore battaglia. (A.M.Cavallaro
“Diciamo no alla esternalizzazione dei servizi cimiteriali. Il cimitero di Cassano deve rimanere sotto la gestione pubblica. Ci opporremo con tutte le nostre forze perché tutto questo non accada, anche attraverso una class action”. Lo afferma in una nota il presidente del Centro Studi “Giorgio La Pira”, di Cassano All’Ionio, dopo che nell’ultima seduta del consiglio comunale, è stata approvata la delibera, con la quale, viene espressa la volontà di procedere all’esternalizzazione del servizio cimiteriale. Riteniamo che il luogo destinato alla sepoltura dei nostri cari – evidenzia Garofalo -, per la delicatezza delle situazioni psicologiche ed affettive che coinvolgono ognuno di noi, non può essere considerato alla stregua della gestione di altri servizi meramente “commerciali”, in quanto necessitano di particolare attenzione poiché si incrocia la sensibilità e la dignità di ogni persona, anche dopo la morte. Le logiche – prosegue il presidente del Centro La Pira -, di mercato o ragioneristiche, dovrebbero restare fuori dai cimiteri. Ma siccome, è una questione di scelte e di priorità, si possono percorrere altre strade per risolvere il problema, come per esempio, l’utilizzo dei lavoratori stabilizzati provenienti dal bacino degli ex lsu ed lpu, attraverso il meccanismo dell’aumento delle ore, così, da fare in modo, che il servizio possa continuare a rimanere sotto il controllo della gestione pubblica. Su questa particolare problematica – conclude Garofalo -, sarebbe interessante conoscere la posizione delle associazioni presenti sul territorio e dei partiti politici.
Cassano All’Ionio, 08-01-2021